Caso camici, Fontana risponde in consiglio regionale
«Oggi ore 10.30 rispondo. Intervengo in Consiglio Regionale per rispondere alle troppe false ricostruzioni create ad arte in queste settimane per danneggiare me e la giunta che presiedo per mero opportunismo politico». Lo scrive su Facebook il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, indagato per frode in pubbliche forniture nella vicenda dei camici.
«Le notizie uscite in questi giorni avrebbero dovuto porre fine alle polemiche. In molti mi avete espresso solidarietà, vicinanza e finanche ringraziamenti. Altri purtroppo stanno travisando i fatti e, come al solito, in questa Regione lo scarso contenuto politico delle opposizioni porta a ricostruzioni fantasiose della realtà per attaccare la giunta che con orgoglio presiedo», aggiunge Fontana, chiudendo con l'hashtag «Mai mulà! #ForzaLombardia».
«Ho riflettuto molto sull'opportunità di intervenire in quest'aula, soprattutto per la preoccupazione di dare ulteriore cassa di risonanza a polemiche sterili, inutili, strumentali oltre che lesive della mia persona e del ruolo che ricopro. Ma alla fine ho deciso di essere qui non solo per affermare la verità dei fatti, ma anche per voltare pagina e affrontare con forza la volontà di andare oltre, affrontando un presente pieno di incognite e guardando alle sfide del futuro». Così il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha iniziato il suo intervento nell'aula del Consiglio regionale.
Filippo Bongiovanni, l'ex direttore di Aria spa, la centrale regionale per gli acquisti, «in una fase difficile ha svolto il suo compito di civil servant con passione e competenza e senza mai venire meno alle sue responsabilità» ha detto Fontana, rsecondo cui Bongiovanni «è esempio di pubblica amministrazione che non si muove solo con le logiche difensive, ma che prova ad intervenire e rispondere alle necessità dettate dall'emergenza e anche in questa fase sono state rispettate le regole dettate dall' emergenza». «Stare a guardare prima e giudicare poi è lo sport preferito per molti».
«Non posso tollerare che si dubiti della mia integrità e di quella dei miei familiari - ha aggiunto Fontana -. Il mio coinvolgimento, se di coinvolgimento si può parlare, è quello qui illustrato, nulla di più ne di meno, se non il fatto che Regione Lombardia non ha speso un euro per i 50mila camici».
«Dei rapporti negoziali a titolo oneroso tra Dama e Aria non ho saputo fino al 12 maggio scorso. Sono tutt'ora convinto che si sia trattato di un negozio del tutto corretto ma ho chiesto a mio cognato di rinunciare al pagamento per evitare polemiche e strumentalizzazioni».
«A causa di tutti questi attacchi, Regione Lombardia ha subito un grave contraccolpo a livello di reputazione» determinando «un sentiment negativo» e «arrivando a mettere in discussione un'eccellenza, quella del sistema sanitario lombardo, riconosciuto a livello nazionale e internazionale».
«Sulla Lombardia è stata fatta cadere la colpa di tagli alla sanità» e «da anni ogni finanziaria dello Stato ha imposto una riduzione del personale medico e infermieristico: ribadisco qui la necessità dell'Autonomia della gestione delle risorse - ha proseguito il governatore -. Abbiamo i conti a posto: lasciateci assumere le persone di cui abbiamo bisogno, non solo ora in questa fase di emergenza, ma sempre», ha concluso il governatore definendo le richieste di commissariare la sanità e la Regione come «un rigurgito statalista e accentratore».
«Oggi sono qui per dare a tutti un messaggio forte: basta polemiche e recriminazione, è ora di andare avanti e guardare al futuro. Ogni euro raccolto e speso» da Regione Lombardia durante l'emergenza coronavirus «ha una sua giustificazione, motivazione e una rendicontazione».
«Si è molto parlato della vicenda della fornitura dei camici divulgata dalla più faziosa informazione con un refrain ripetuto all'inverosimile Dama società del cognato del presidentè» ha detto ancora il presidente della Lombardia Attilio Fontana nel corso del suo intervento in Consiglio Regionale, sottolineando inoltre che «l'inchiesta di Report è stata annunciata con toni scandalistici». «Ora - ha aggiunto Fontana - se ne occupa la magistratura. È da pochi giorni che ho appreso che mi attribuisce un ruolo nella trasformazione della fornitura in donazione».
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