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Capitol Hill, l'aggressore aveva disturbi psichici

Fuori pericolo il secondo poliziotto travolto dal 25enne che si è scagliato in auto contro le barriere a protezione del Campidoglio
  • Capitol Hill, agenti al lavoro dopo l'assalto del 25enne
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AA

Noah Green, l'aggressore di Capitol Hill che ha ucciso un agente ed è rimasto a sua volta ucciso, avrebbe sofferto negli ultimi tempi di disturbi psichici. Lo riporta la Cnn citando fonti investigative che stanno indagando sui profili dell'uomo sui vari social media. 

Nelle ultime settimane Green avrebbe pubblicato in particolare alcuni post in cui diceva di avere paura dell'Fbi e della Cia.

Dai profili social riconducibili a Noah Green, l'aggressore di Capitol Hill, emergerebbe come il 25enne soffrisse probabilmente di disturbi mentali. Su Facebook e Instagram, riportano i media Usa, sosteneva di avere paura dell'Fbi e della Cia e di essere nel mirino del governo federale che voleva ottenere il  controllo della sua mente. In diversi post si professava poi un ammiratore e seguace di Louis Farrakhan, religioso statunitense di 87 anni, musulmano, leader  ella Nation of Islam, più volte al centro di polemiche per alcuni suoi discorsi considerati antisemiti, omofobi e misogini. Green descriveva Farrakhan come «Gesù, il Messia» e il suo padre spirituale.

Poche ore prima dell'aggressione il 25enne, una laurea in finanza conseguita nel 2019 alla Cristopher Newport University, in Virginia, su Instagram aveva  affermato come il governo Usa è «il nemico numero uno» per la comunità afroamericana. In una biografia online dei tempi dell'università scriveva poi che la persona della storia che avrebbe voluto incontrare era Malcolm X, e in alcuni post si firmava Brother Noah X. Tra il materiale pubblicato da Green, anche un certificato che attesta la donazione di oltre mille dollari a favore della Nation of Islam e i video di alcuni discorsi di Farrakhan, uno dei quali è intitolato La  istruzione divina dell'America. «Il Ministro - commentava Green riferendosi a Farrakhan - è qui per salvare me e il resto dell'umanità, anche se questo vuol  dire affrontare la morte».

Intanto, a quanto si apprende, versa in condizioni stabili e non in pericolo di vita il secondo agente della Us Capitol Police ferito nel corso dell'aggressione  avvenuta a Washington davanti ad una delle zone di ingresso nell'area dove ha sede il Congresso americano.

L'agente ucciso aveva alle spalle 18 anni di carriera nell'agenzia federale.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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