Italia e Estero

Bruxelles, è caccia al quarto uomo

Prosegue la caccia al quarto uomo del commando, quello fotografato con il cappello all'aeroporto insieme ai due kamikaze
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Hanno un nome e un volto i tre kamikaze dell'Isis che hanno seminato la morte e il terrore nel
cuore dell'Europa. Sono i fratelli Ibrahim e Khalid Bakraoui e l'artificiere degli attentati di Parigi, Najim Laachraoui.

I tre sono stati identificati dalla polizia, grazie alle impronte digitali e al Dna, come gli autori delle stragi. Che però potevano forse essere evitate se Ibrahim, arrestato in Turchia lo scorso giugno, non fosse stato estradato verso l'Europa e poi lasciato libero in Olanda, su indicazioni delle autorità belghe, come ha denunciato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan.

Intanto, prosegue la caccia al quarto uomo del commando, quello fotografato con il cappello all'aeroporto insieme ai due kamikaze, che ha abbandonato inesplosa la sua valigia-bomba e si è dileguato tra la folla in fuga.

E mentre le indagini proseguono senza sosta tra le polemiche, il Belgio e Bruxelles, ancora sotto shock, si fermano per commemorare le vittime di una carneficina che, con i suoi 32 morti e i 300 feriti, vede coinvolti ben 40 Paesi.

Tra le vittime sembra sempre più probabile esserci un'italiana. Patricia Rizzo, funzionario Ue proveniente da una famiglia di emigrati originaria di Calascibetta (Enna), risulta dispersa da
martedì mattina.

Con il passare delle ore, le testimonianze e altri elementi emersi indicano chiaramente sia il legame tra il commando di Bruxelles e quello che colpì Parigi lo scorso 13 novembre e sia l'esplicita volontà di fare il massimo danno fisico e psicologico, come solo bombe riempite di chiodi sono in grado di fare e in base a un modus operandi che ormai caratterizza le azioni dell'Isis. Inoltre, Khalid Bakraoui è risultato essere colui che non solo aveva affittato sotto falso nome l'appartamento di Forest dove sono state rinvenute le tracce di Salah Abdeslam, ma anche la base di Charleroi che era servita per la preparazione delle stragi compiute nella capitale francese.


L'aeroporto resterà chiuso fino a nuovo ordine causando non pochi disagi a chi si apprestava a partire per le vacanze di Pasqua, i trasporti hanno funzionato a scartamento ridotto, le stazioni ferroviarie sono state intasate da lunghe coda dovute ai rafforzati controlli di sicurezza e le scuole sono rimaste mezze vuote.

E la paura, che i cittadini stanno cercando di esorcizzare riunendosi nel memoriale allestito davanti alla Borsa di Bruxelles, ha causato inevitabili conseguenze anche nel mondo dello sport. Dove l'amichevole Belgio-Portogallo è stata spostata dalla capitale belga al paese lusitano e il giocatore argentino dell'Anderlecht, Matias Suarez, ha annunciato: «Ho molta paura e
a giungo farò di tutto per andarmene»

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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