Borghesi (Lega): «Autonomia, riforma su cui lavorare nei primi 100 giorni»
Senatore, i nuovi equilibri ridimensionano davvero la Lega?
C’è ovviamente un cambiamento ma di fatto, guardando i numeri, la Lega rappresenta il 15 per cento della forza parlamentare e questo fa sì che resti determinante.
Quale, oltre al caro bollette, il tema su cui immagina che il parlamento possa lavorare nei primi cento giorni?
La mia aspettativa è che fin da subito venga affrontato il tema dell’Autonomia in tempi celeri. Se ne parla da tempo, anni ormai. Il ministro Mariastella Gelmini purtroppo non è stato in grado di portare la legge quadro sul tavolo del Consiglio dei ministri, ma basta la volontà politica che ora c’è. Quella sull’Autonomia potrebbe essere senz’altro una riforma da approvare nei primi cento giorni di governo.
Guardando invece al territorio bresciano, su quali priorità si concentrerà?
Si parla molto di ministri tecnici: lei che ne pensa?
In questa fase ha poco senso proseguire con i tecnici. Intendiamoci: non mi scandalizzo per pochi ministri strategici, ma non comprenderei un 50 per cento di ministeri affidati ai tecnici, che dovrebbero rappresentare l’eccezione. Questo perché i cittadini hanno votato e una maggioranza politica c’è: è giusto che chi è stato eletto si assuma la responsabilità di governare.
Election day sì o no? E in Lombardia e in Loggia come si mette con i candidati?
Election day sì: ogni tornata elettorale costa 120 milioni, non vedo perché non risparmiarli. Sia in Lombardia sia per le Amministrative di Brescia credo che la coalizione debba premiare i candidati migliori: sia nel caso di Attilio Fontana sia nel caso di Fabio Rolfi la Lega li ha proposti.
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