Benzina e gasolio alle stelle: trasportatori pronti allo stop
Salgono ancora i prezzi di benzina e gasolio, e così anche il rischio che lunedì gli autotrasportatori si fermino in blocco per protestare contro il caro-energia se il governo non interverrà rapidamente come chiedono. I prezzi di entrambi sfiorano i 2,3 euro al litro nel servito e 2,2 in modalità self-service, e sempre in forte crescita c’è anche il costo del gas che vanifica i risparmi sperati da chi monta impianti a Gpl. Per la benzina il prezzo medio è a 2,275 euro/litro, mentre la media del gasolio sale a 2,270 euro. Prezzi che, di questo passo, rischiano di raggiungere i 3 euro al litro tra la fine di marzo e i primi di aprile, avverte il Codacons. Un anno fa, secondo i dati del Mise, la verde costava 1,566 euro/litro e il gasolio 1,436 euro.
Nessun sollievo nemmeno per chi monta impianti a Gpl o a metano: i prezzi del Gpl corrono meno, ma comunque salgono (da 0,871 a 0,894 euro/litro), mentre il costo del metano auto è ancora in forte crescita e si posiziona tra 1,955 e 2,366.
La protesta
Tutto questo nonostante il nuovo crollo delle quotazioni dei prodotti petroliferi nel Mediterraneo: sulla rete continuano infatti a incidere i corposi rialzi dei giorni scorsi, che stanno mandando in tilt intere filiere, dalla pesca ai trasporti di merci e persone. I più agguerriti sono gli autotrasportatori, direttamente colpiti dagli aumenti vertiginosi del carburante. L’annuncio di Trasportounito, che lunedì fermerà i tir aderenti alla sua sigla, ha già provocato una reazione a catena ad esempio in Sardegna, dove è scattata la corsa agli scaffali e ai benzinai per paura che si fermino i rifornimenti a causa degli scioperi. Ed è solo l’inizio: Unatras, Confartigianato Trasporto e Fai-Conftrasporto hanno invece annunciato l’agitazione per il prossimo 19 marzo.
L’allarme
Danni incalcolabili, secondo Coldiretti, dallo stop dell’autotrasporto, visto che in Italia l’85% delle merci viaggia su strada. Tanto che dieci organizzazioni dell’agroalimentare, allarmate dai possibili blocchi, hanno inviato una lettera al presidente del Consiglio ed ai cinque ministri interessati spiegando che si rischia la paralisi «della movimentazione di animali e di derrate alimentari, in particolare quelle deperibili». La mediazione. Il Governo cerca di mediare, e martedì è previsto un incontro con la viceministra Teresa Bellanova che ha già messo sul tavolo 80 milioni di euro di aiuti. Ma non basteranno a contrastare il caro-prezzi che ha ripercussioni su tutte le filiere dell’industria. Le associazioni chiedono quindi a gran voce un intervento rapido che abbatta Iva e accise: «Dal Governo non arriva nessun segnale concreto, e non si capisce cosa si attenda ancora per azzerare l'Iva sui carburanti e tagliare le accise, considerato che la tassazione raggiunge oggi il 55,3% su ogni litro di benzina e il 51,8% sul gasolio», spiega il Codacons.
Se si escludono i Paesi Bassi - calcola Facile.it - le accise sulla benzina in Italia sono le più alte d’Europa: 0,73 euro per ogni litro di benzina, ovvero di fatto poco meno del 50% del prezzo finale, e aggiungendo l’Iva, si arriva ad oltre la metà del costo alle pompe. Per questo Assopetroli-Assoenergia stima che sta lo Stato sta realizzando un extra gettito Iva, per il solo mese di marzo, di 200 milioni di euro. «Sarebbe possibile riversare l’extra gettito Iva per la riduzione delle accise con un calo nell’ordine di 15 centesimi al litro sulla benzina e 20 sul gasolio», afferma l’associazione in un’audizione alla Camera sul dl Bollette.
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