Italia e Estero

Battaglia a Gerusalemme: razzi di Hamas, Israele attacca Gaza

La situazione a Gerusalemme - rovente già da alcuni giorni - è cominciata a precipitare da questa mattina
  • Gli scontri a Gerusalemme
    Gli scontri a Gerusalemme
  • Gli scontri a Gerusalemme
    Gli scontri a Gerusalemme
  • Gli scontri a Gerusalemme
    Gli scontri a Gerusalemme
  • Gli scontri a Gerusalemme
    Gli scontri a Gerusalemme
  • Gli scontri a Gerusalemme
    Gli scontri a Gerusalemme
  • Gli scontri a Gerusalemme
    Gli scontri a Gerusalemme
  • Gli scontri a Gerusalemme
    Gli scontri a Gerusalemme
AA

La battaglia sulla Spianata delle Moschee si è trasformata in scontro aperto con Gaza dopo l'ultimatum di Hamas a Israele. Allo scadere dell'ora indicata, le 18, più di 30 razzi sono partiti dalla Striscia verso Gerusalemme e le comunità israeliane attorno all'enclave palestinese. «Si è trattato di una risposta - ha rivendicato Hamas - all'aggressione e ai crimini contro la Città Santa e alle prevaricazioni contro il nostro popolo nel rione di Sheikh Jarrah e nella moschea al-Aqsa».

Immediata la risposta di Israele che ha colpito a Gaza uccidendo, secondo il portavoce militare, tre miliziani. Mentre il ministero della Sanità di Hamas a Gaza ha parlato di nove persone uccise nel nord della Striscia e tra questi anche 3 bambini. L'esercito israeliano non ha confermato. 

La situazione a Gerusalemme - rovente già da alcuni giorni - è cominciata a precipitare da questa mattina quando, secondo la polizia, migliaia di palestinesi asserragliati sulla Spianata hanno cominciato una fitta sassaiola e lancio di oggetti contro gli agenti in tenuta antisommossa. Poco prima, per cercare di placare le tensioni, le autorità israeliane avevano deciso di impedire l'ingresso sulla Spianata ai fedeli ebrei - per i quali è il Monte del Tempio - in occasione del Jerusalem Day che celebra la riunificazione della città dopo la guerra del 1967. Dopo circa tre ore di violenti combattimenti, il bilancio ha segnato oltre 300 manifestanti palestinesi feriti, di questi più di 200 portati in ospedale. Gli agenti colpiti sono stati 21. Oltre la Spianata, la tensione era palpabile nell'intera città.

Video sui social, confermati dalla polizia, hanno mostrato il tentativo di linciaggio di un israeliano la cui auto era stata in precedenza presa a sassate dai dimostranti palestinesi ai piedi della Città Vecchia. L'intervento di un poliziotto ha evitato il peggio. Il premier Benyamin Netanyahu - appoggiato dall'intera leadership israeliana - ha difeso l'intervento della polizia nella lotta «tra tolleranza e intolleranza»: «Solo la sovranità israeliana consente la libertà di culto per tutti», ha sostenuto, bollando come «false e distorte» le immagini dei media mondiali. Ma Hamas ha replicato intimando ad Israele di «far uscire i suoi soldati e i suoi coloni dalla Moschea Al Aqsa e dal rione di Sheikh Jarrah. Siete stati avvertiti».

Lo scontro a quel punto è sembrato inevitabile: Israele ha inviato rinforzi verso la Striscia, fermato i treni diretti al sud, spostato a nord le rotte aeree e ordinato alla popolazione attorno a Gaza di restare a casa. Poi è stata annullata dai nazionalisti israeliani la «Marcia delle bandiere» che celebra la riunificazione della città e, alle prime sirene di allarme sull'arrivo dei razzi - accolte dall'esultanza dei palestinesi alla Porta di Damasco -, è stato evacuato il Muro del Pianto e anche la Knesset, dove i deputati erano in seduta.

Le prospettive stasera sono cupe: l'esercito ha detto di «prevedere che i prossimi giorni saranno caratterizzati da combattimenti. La nostra reazione sarà forte, durerà giorni». Mentre per Netanyahu «Hamas ha varcato una linea rossa» lanciando razzi su Gerusalemme e «pagherà un duro prezzo».

L'escalation ha allertato il mondo intero ed ha suscitato le dure condanne da parte araba. Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, si è detto preoccupato «per le continue violenze nella Gerusalemme Est occupata, nonché per i possibili sgomberi di famiglie palestinesi dalle loro case nei quartieri di Sheikh Jarrah e Silwan». Il presidente turco Erdogan - che ha parlato con Abu Mazen e con il leader di Hamas Hanyeh - ha annunciato che «la Turchia farà tutto ciò che è in suo potere per mobilitare il mondo intero, e soprattutto il mondo islamico, per fermare il terrorismo e l'occupazione di Israele». Da Ramallah, l'Autorità palestinese ha bollato come «criminale l'aggressione di Israele».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato