Italia e Estero

Allerta valanghe sulle Alpi lombarde a livello 4 (su 5 totali)

Gli esperti mettono in guardia dall'elevato rischio per le condizioni meteo a fronte di importanti apporti di neve fresca: «Massima attenzione»
La valanga di Campolaro ripresa dall'elicottero - © www.giornaledibrescia.it
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Sull'arco alpino dell'intera Lombardia torna a essere molto elevato il rischio di valanghe dopo le abbondanti precipitazioni nevose dell'altra notte. Ora é indicato a un livello «4 grave» su una scala europea di cinque gradini. In molte località alpine i nuovi apporti nevosi oscillano fra i 30 e i 40 centimetri. Diversi i passi alpini chiusi per neve o transitabili unicamente con catene montate. 

Purtroppo, quanto avvenuto già ieri a Campolaro, dove la tragedia è stata sfiorata, conferma l'effettiva criticità della situazione.

«Su molti pendii ripidi oltre il limite del bosco - spiegano i tecnici del Centro nivometeo regionale di Arpa Lombardia - in presenza dei nuovi e diffusi lastroni è probabile provocare distacchi di dimensioni grandi e molto grandi già con debole sovraccarico. Possibili frequenti scaricamenti oltre a distacchi di lastroni nelle zone sottovento con valanghe di grandi dimensioni, molto grandi lungo i percorsi abituali».

A quote medio-basse sono possibili distacchi di movimenti lenti del manto nevoso in atto (le cosiddette bocche di balena). La neve fresca è debolmente consolidata sulla maggior parte dei pendii ripidi. Il pericolo è in agguato anche con il passaggio di un singolo escursionista e quindi con un debole sovraccarico. «La depressione - sottolineano gli esperti nell'ultimo bollettino - che ha interessato anche la nostra regione si sta spostando verso Est, a seguire correnti settentrionali di aria più asciutta determinano condizioni di tempo generalmente più stabile.

Nelle ultime 24 ore gli apporti di neve fresca in quota sono stati da 30 a 50 cm su tutti i settori; i nuovi abbondanti apporti sovraccaricano ulteriormente la neve recente che è da moderatamente a debolmente consolidata su molti pendii ripidi». Si possono verificare distacchi di slavine di dimensioni molto grandi. L'attività valanghiva spontanea, infatti, è diffusa su alpi Orobie e alpi Retiche. Si deve prestare massima attenzione nell'affrontare la montagna per escursioni di sci-alpinismo o con le ciaspole. La raccomandazione è di consultare il bollettino aggiornato, non muoversi da soli, avere la strumentazione di soccorso come Artva, sonda e pala e meglio ancora anche farsi accompagnare da una guida alpina esperta del territorio, oltre che dare precise indicazioni a chi resta a casa sui tempi previsti per il ritorno e le destinazioni delle mete in quota.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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