Adunata di Milano, sfila l'orgoglio alpino rievocando la leva

Il giorno della sfilata è arrivato. Il momento clou della 92esima adunata degli alpini, l’adunata del centenario dell’Ana è cominciato in orario. Da stamattina alle 9, fino alle 21 circa di stasera, ottantamila penne nere sfileranno da porta Venezia a largo Cairoli, attraversando piazza Duomo. Con le tribune completamente sold out, il posto migliore per osservare la sfilata è ai bordi del percorso, dove gli spettatori si sono affollati sin dalle prime ore del mattino. L'intero evento può essere seguito in tv su TT-2 (canale 87 del digitale terrestre).

Le penne nere bresciane sfileranno dalle 16.30: la diretta del passaggio delle tre sezioni sarà proposo in diretta da Milano su Teletutto (canale 12) con ospiti e interventi.

Un'anticipazione dell'orgoglio nostrano ha già sfilato: sono le otto crocerossine bresciane, nelle loro impeccabili divise bianche. 

Le otto crocerossine bresciane - © www.giornaledibrescia.it

«Il centenario dell'associazione nazionale Alpini rappresenta una ricorrenza di cui l'intero Paese va orgoglioso», ha scritto ieri il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio di saluto che è stato letto nel corso dell'incontro tra le istituzioni lombarde e milanesi e i vertici dell'Associazione nazionale alpini. Presente alla cerimonia il ministro della Difesa Elibsabetta Trenta, alla sua prima adunata, si è detta emozionata per i valori, la tradizione e la forza dell’Italia che gli alpini portano in tutto il mondo.

Una tradizione a rischio, secondo l'Ana, che da anni avanza al Parlamento la proposta di riproporre la leva obbligatoria, per impedire che le truppe alpine scompaiano. Una richiesta che il ministro accoglie, «anche se - ha precisato questa mattina - è impossibile immaginare la leva così come l'abbiamo conosciuta. Ma si può concepire un modo che i giovani possano rendere un servizio al proprio Paese».

Sul palco anche il generale Claudio Graziano, l’alpino in servizio più anziano d’Italia, già capo di Stato Maggiore della difesa, oggi presidente del Comitato militare dell’unione europea.