Italia e Estero

Accompagna malato a morire in Svizzera, Cappato si autodenuncia

Dai Carabinieri a Milano, rischia fino a 12 anni di carcere
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MILANO, 26 NOV - Il tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni Marco Cappato si è autodenunciato stamani dai carabinieri della compagnia Duomo a Milano per aver accompagnato in una clinica svizzera, dove ieri è morto con suicidio assistito, Romano, un 82enne di origini toscane e residente a Peschiera Borromeo, nel Milanese. Cappato rischia "fino a 12 anni di carcere", come ha sottolineato lui stesso.

"E' indegno per un Paese civile continuare a tollerare l'esilio della morte in clandestinità" ha più volte ripetuto. In caserma stamani Cappato si è presentato con l'avvocato e segretaria dell'Associazione, Filomena Gallo.

Cappato è stato processato per aver accompagnato in Svizzera Fabiano Antoniani, conosciuto come dj Fabo e assolto, dopo una sentenza della Corte Costituzionale che ha sancito la legalità del suicidio assistito in Italia il malato che ne fa richiesta è affetto da patologia irreversibile, fonte di intollerabili sofferenze fisiche o psicologiche, pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli. Ma deve essere anche tenuto in vita artificialmente. Si tratta del secondo caso di una persona che non rientra in questa casistica che Cappato ha accompagnato in Svizzera e per cui si è autodenunciato. Questa estate infatti aveva accompagnato ad agosto a Zurigo Elena Altamira, malata terminale di cancro.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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