È morto il presidente del Parlamento europeo David Sassoli
È morto il presidente del Parlamento europeo David Sassoli. Soltanto ieri era stata diffusa la notizia del suo ricovero in Italia per il sopraggiungere di una grave complicanza dovuta ad una disfunzione del sistema immunitario. Giovedì a Roma nella sala della Protomoteca del Campidoglio sarà allestita la camera ardente dalle 10 alle 18. I funerali si svolgeranno sempre a Roma venerdì alle 12 nella chiesa Santa Maria degli Angeli, in piazza della Repubblica.
«Sassoli - ha annunciato il suo portavoce Roberto Cuillo - si è spento alle ore 1.15 dell'11 gennaio presso il CRO (Centro di riferimento oncologico) di Aviano (provincia di Pordenone) dove era ricoverato dal 26 dicembre».
«Il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, è deceduto per una grave complicanza dovuta a una disfunzione del sistema immunitario»: lo scrive in una nota l'Istituto tumori friulano. Nel rispetto del riserbo mantenuto dal Presidente Sassoli e dalla famiglia, l'Istituto di Aviano non fornirà ulteriori informazioni. «La direzione del Centro di Riferimento Oncologico - conclude il comunicato - anche a nome di tutto l'Istituto, si unisce al cordoglio unanime per la scomparsa di un professionista e di un uomo delle istituzioni di rara umanità e sensibilità, e formula alla famiglia Sassoli e ai suoi collaboratori le più sentite condoglianze».
Per il presidente del Parlamento Ue, quella di dicembre è stata la seconda ospedalizzazione nel giro di pochi mesi. Lo scorso 15 settembre era stato ricoverato all'Hopital Civic di Strasburgo per una «brutta» polmonite da legionella, sebbene apparisse in «buone condizioni». Dopo una settimana era stato dimesso ed era rientrato in Italia per continuare le cure nel proprio Paese. La convalescenza, per Sassoli, si era rivelata però molto lunga, costringendolo a seguire da remoto le riunioni dell'Europarlamento per l'intero mese di ottobre. Solo all'inizio di novembre annunciò il rientro alla vita politica tornando a presiedere in presenza la plenaria alla fine del mese. Poi, il 26 dicembre, il nuovo ricovero.
Da volto familiare del TG1 a presidente del Parlamento europeo, quella di David Maria Sassoli è stata una vita divisa fra il giornalismo e la politica, a cavallo fra Firenze, Roma e Bruxelles fino a diventare nel 2019 presidente dell'Europarlamento.
Nato nel capoluogo toscano il 30 maggio 1956, ha frequentato da giovanme l'Agesci, Associazione guide e scout cattolici italiani. Il padre era un parrocchiano di don Milani e lui ha cominciato fin da giovane a lavorare per piccoli giornali e in agenzie di stampa prima di passare a Il Giorno e poi fare il grande salto in Rai.Fiorentino di nascita ma romano di adozione, era diventato un volto noto alle famiglie italiane soprattutto per la sua conduzione del Tg della rete ammiraglia della Rai, di cui è stato anche vicedirettore durante l'era di Gianni Riotta. Una carriera che si chiuse nel 2009, quando Sassoli decise di dedicarsi alla politica.
Candidato come capolista del neonato Partito democratico nella circoscrizione Italia centrale, il presidente del Pe venne eletto la prima volta con oltre 400mila preferenze e, forte di questo successo, diventa subito il capo della delegazione del Pd al Parlamento europeo. Nel 2013 il tentativo di rientrare in Italia come sindaco di Roma si incaglia nelle primarie del Pd.
Candidato in quota franceschiniana, Sassoli si piazza secondo, battendo il futuro presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ma ottenendo la metà dei voti di Ignazio Marino. Dopo un decennio passato fra i banchi di Bruxelles e Strasburgo, Sassoli - giunto alla sua terza legislatura - era uno degli eurodeputati più esperti.
Nel 2014-2019 ricoprì la carica di vicepresidente per l'intero mandato, occupandosi soprattutto di trasporti (il cosiddetto terzo pacchetto ferroviario), politica euro-mediterranea e bilancio. Il 3 luglio del 2019 David Sassoli, all'inizio del suo terzo mandato, venne eletto Presidente dell'assemblea. Nel suo discorso di apertura iniziale, Sassoli rabadì l'importanza di agire per contrastare il cambiamento climatico, la necessità di una politica più vicina a ai cittadini e ai loro bisogni, soprattutto ai giovani, e l'urgenza di rafforzare la democrazia parlamentare e di promuovere i valori europei.
Sposato e padre di due figli, tifoso della Fiorentina, Sassoli viveva a Roma ma appena possibile si spostava nella casa di Sutri, un delizioso paese medievale della Tuscia lungo la via Cassia, una trentina di chilometri a nord della capitale, per coltivare le sue passioni per il giardinaggio e le buone letture. Sassoli è stato il secondo presidente italiano del Parlamento europeo dopo Antonio Tajani da quando l'assemblea di Strasburgo viene eletta a suffragio universale. Il suo incarico sarebbe scaduto a giorni: la prossima settimana la riunione plenaria dell'Europarlamento che si riunirà a Strasburgo per eleggere il suo successore.
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