Zecchi, 'saper vedere la bellezza nelle differenze è democrazia'
FRANCOFORTE SUL MENO, 15 OTT - "Nella bellezza c'è la condizione ubiqua e metamorfica della resurrezione, che trasforma, rivoluziona l'esistente: essa è la forza per rinascere dal nulla, dalla brutalità del male. Fare bellezza non è un esclusivo privilegio dell'artista, dello scienziato che lavora per il bene dell'umanità: anche nell'operare silenzioso e anonimo di tanti eroi della vita quotidiana che donano se stessi per aiutare gli altri, si fa bellezza". Lo ha detto il filosofo Stefano Zecchi stasera sul palco della cerimonia di inaugurazione della Buchmesse di Francoforte con l'Italia Paese Ospite d'Onore. Attraverso numerose citazioni letterarie, dai Fratelli Karamazov, I demoni e L'idiota di Dostoevskij e dal Faust di Goethe, Zecchi ha fatto compiere un viaggio per comprendere l'importanza di perseguire la bellezza. "Educare alla bellezza - progettuale, utopica - e saperla vedere nelle differenze oltre gli inganni e gli opportunismi: chi ha imparato a rispettare ciò che è bello, rispetterà il volto dell'altro, senza violarlo, senza annientarlo. Il coraggio di trovare nelle differenze quello che accomuna, che consente il confronto nel reciproco rispetto delle proprie idee, è la bellezza che si chiama democrazia" ha sottolineato il filosofo.
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