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Vive in India il 75% delle tigri del mondo, 3.600 su 5.000

epa10581633 White tiger cubs 'Vyom' and 'Avni' along with their mother 'Sita' pictured inside an enclosure after they were released for public viewing at National Zoological Park in New Delhi, India, 20 April 2023. The two cubs were born in August 2022 and are the result of the first successful breeding of white tigers in seven years at the National Zoological Park. EPA/RAJAT GUPTA
epa10581633 White tiger cubs 'Vyom' and 'Avni' along with their mother 'Sita' pictured inside an enclosure after they were released for public viewing at National Zoological Park in New Delhi, India, 20 April 2023. The two cubs were born in August 2022 and are the result of the first successful breeding of white tigers in seven years at the National Zoological Park. EPA/RAJAT GUPTA
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NEW DELHI, 31 GEN - Sono sempre più numerose le tigri in India, Paese che ospita oggi tre quarti dell'intera popolazione mondiale dei grandi felini, con 3.680 sul totale globale di 5.000 esemplari. Lo rivela uno studio della rivista «Science», secondo il quale dall'inizio degli anni 2000, l'India è riuscita con successo nell'obiettivo di estendere la presenza del felino a rischio di estinzione nel suo territorio. In particolare, negli ultimi 10 anni, l'India ha visto raddoppiare il numero delle tigri, passate dalle 1.706 del 2010 alle 3,682 del 2022, secondo le stime della National Tiger Conservation Authority. Il risultato si deve ad una politica ambientale che le ha protette dai bracconieri, ne ha sorvegliato gli habitat in modo che fossero disponibili prede sufficienti per sfamarle, e ha messo in campo tutte le soluzioni possibili per ridurre al minimo il conflitto tra le comunità umane e i predatori. La ricerca afferma inoltre che varie comunità tribali che vivono in prossimità delle riserve nazionali delle tigri hanno ottenuto benefici economici grazie allo sviluppo dell'ecoturismo. "È opinione corrente che la densità abitativa sia un ostacolo all'aumento della popolazione delle tigri", teorizza Yadvendradev Jhala, esperto senior dell'Indian National Academy of Sciences di Bangalore e leader del team che ha condotto la ricerca. "Il nostro studio dimostra invece che il fattore più importante non è la densità umana quanto l'attitudine delle persone".

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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