Via da Kabul: «Il console Claudi ci ha salvati dall'esplosione»
«Hanno onorato il nostro Paese, hanno dato il massimo in una situazione drammatica rischiando anche la propria vita. Oggi a Fiumicino abbiamo accolto diplomatici e militari tornati da Kabul». Lo scrive su facebook il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Luigi Di Maio.
«Nei loro volti la stanchezza di giornate lunghe, di un lavoro difficile e rischioso, ma anche l'emozione di esser ritornati in patria, dai propri cari. Oggi si conclude la fase 1, l'Italia ha evacuato circa 5.000 civili afghani, siamo stati il primo Paese dell'Unione Europea per numero di evacuazioni. Questo dimostra tutto l'impegno e la serietà del nostro Paese, di donne e uomini che hanno fatto un lavoro egregio».
Tra i primi ad essere salutati dal ministro degli Esteri, l'ambasciatore Pontecorvo e il console Tommaso Claudi, divenuto simbolo dell'impegno sul campo del personale diplomatico italiano ancora a Kabul. «Hai onorato il Paese» gli si è rivolto dandogli il tu il titolare della Farnesina salutandolo. Da parte sua Pontecorvo ha spiegato che dal Paese sono state portate via 120mila persone e, ora che i ponti aerei occidentali sono quasi tutti finiti, a chi vuole andare via restano poche scelte, ma «le vie terrestri sono aperte si può viaggiare con relativa calma».
C'erano poi anche i Carabinieri del Tuscania rimasti a presidio dell'Ambasciata prima e del personale italiano in corso di evacuazione poi. «Paura? Si, l'abbiamo avuta. Ma abbiamo provato a gestirla. Il fatto di essere qui tutti insieme dimostra che ci siamo riusciti. Siamo addestrati per questo ma non si può essere pronti alla realtà, che è sempre peggiore dell'addestramento. I miei uomini si sono comportati in maniera eccezionale, non si sono mai tirati indietro: anzi, mi chiedevano di andare a lavorare ulteriormente senza sosta» ha dichiarato a Fiumicino, appena sceso dal volo dell'Aeronautica Militare che da Kuwait City lo aveva ricondotto in patria, il comandante del contingente dei Carabinieri presso l'Ambasciata d'Italia in Afghanistan, capitano Alberto Del Basso, tra gli ultimi italiani a lasciare Kabul.
«Da comandante - ha proseguito Dal Basso - sono fiero di loro e di tutto quello che hanno fatto». Che ha anche spiegato come sia stata una decisione del console Claudi a salvare gran parte del personale: «Ha deciso di sospendere le operazioni di recupero dopo che eravamo stati allertati di possibili attacchi. E questo probabilmente ci ha salvato la vita perché quello dell'esplosione era esattamente il luogo dove noi andavamo a recuperare i civili afghani».
«I civili afghani ci hanno ringraziato, ci riconoscevano, ci abbracciavano, ci chiedevano le foto. Con i bambini - ha spiegato - abbiamo cercato di essere più umani possibile,
toglievamo le armi. Spero possano avere un bel ricordo e che possiamo rincontrarli in futuro. Ogni volta che recuperavamo i civili ai centri di raccolta ci assicuravamo che fossero nelle migliori condizioni possibili. Ed i colleghi dell'Esercito hanno fatto un lavoro eccezionale», ha concluso.
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