Verona, al via il congresso mondiale delle famiglie
È il giorno del Congresso mondiale delle famiglie che si è aperto stamattina a Verona e che si chiuderà domenica.
Una tre giorni accompagnata da polemiche politiche e non solo, fino all'ultimo momento: le accuse di chi contro manifesterà sabato parlano di evento medioevale, di una visione che tende a sminuire il ruolo della donna.
Ma i promotori assicurano che si tratta di un Congresso in cui trionferà il modello della famiglia tradizionale, quella composta cioè da un uomo e una donna, tutto «in linea con i principi della Costituzione».
Il Congresso ha visto spaccarsi nettamente su due posizioni contrapposte le due anime del governo, il M5s, contrario e che sarà assente dai lavori, e la Lega che a Verona andrà in forze con ben tre ministri. Con una battaglia che è proseguita fino a qualche giorno fa e che ha visto alla fine la vittoria di chi ha preteso che venisse tolto il patrocinio di Palazzo Chigi, ovvero il M5s e il premier Giuseppe Conte.
Il leader grillino Luigi Di Maio non ha mai nascosto la sua disapprovazione per il Congresso: «Per me la famiglia è sacra, ma lì si parla della donna come quella che se ne deve stare a casa a fare i servizi, della donna come essere inferiore all'uomo».
Ma l'altro vicepremier Matteo Salvini che ha sempre tirato dritto ribadendo: «Io vado a Verona per difendere la famiglia composta da mamma e papà. Finché campo difendo il diritto del bambino ad avere una mamma e un papà e a essere adottato dove ci sono una mamma e un papà».
Insieme a lui, tra i relatori, anche i ministri della Famiglia Lorenzo Fontana e della Scuola Marco Bussetti. Ad alimentare le polemiche anche la presenza all'evento di alcuni congressisti dai profili controversi, come Silvana De Mari, medico e scrittrice di libri fantasy condannata per diffamazione per aver «offeso in più occasioni l'onore e la reputazione delle persone con tendenza omosessuale» e sostenitrice di una relazione tra omosessualità e satanismo.
Ma anche Lucy Akello, la parlamentare ugandese accusata di essere contro gli omosessuali, o Dimitri Smirnov, esponente della Chiesa ortodossa russa «tenacemente» antiabortista, come si definisce lui stesso: «Aspettarsi un matrimonio prosperoso o qualche tipo di vita gioiosa dopo l'infanticidio è semplicemente ridicolo - ebbe a dire -. Una persona non può trovare nessun tipo di felicità se è un assassino dei propri figli».
Ed è di ieri l'annuncio della partecipazione al Congresso e alla marcia di domenica a favore della famiglia di Forza Nuova.
Tra le curiosità, i colori della manifestazione saranno il rosa e il celeste. Solo musica classica per l'evento, con un coro che intonerà arie come La Traviata, la Carmen, La donna è mobile. Nel loggiato al primo piano ci saranno invece immagini di eroi della famiglia, come Giovanni Paolo II, Madre Teresa di Calcutta, Omero, Aristotele, Tolkien. E la scritta: «L'eroe è chi accende la speranza nel mondo, e il mondo ha bisogno di eroi».
Sono molte le iniziative organizzate da «Non Una di Meno» sotto lo slogan «Verona città trasnfemminista» in risposta al Congresso mondiale delle famiglie. Oggi pomeriggio alle 14 si terrà un convegno su «Il ruolo del gender e della famiglia nella mobilitazione e nelle politiche della destra. Solidarietà femminista e prospettive rivoluzionarie», con l’intervento di relatrici dalle università di Humboldt, Parigi, Belgrado e Varsavia.
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