Vendevano falsi Green Pass su Telegram, quattro indagati
Erano migliaia gli utenti iscritti ai canali di note piattaforme di comunicazione dove veniva proposta, con garanzia assoluta di anonimato, la vendita dei green pass falsi, da pagare in criptovaluta o buoni acquisto per lo shopping online, ad un prezzo compreso tra i 150 ed i 500 euro.
È quanto accertato nell'indagine effettuata dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, con il coordinamento delle procure di Roma, Milano e dei minorenni di Bari, che vede indagate quattro persone, tra cui due minorenni, accusati di truffa e falso. Per gli inquirenti i quattro, gestivano diversi canali Telegram specializzati nell'offerta illegale certificati verde. Sono in totale trentadue i canali Telegram posti sotto sequestrato in esecuzione del decreto emesso dal gip di Roma.
«L'indagine nasce dall'attività di monitoraggio del dark web - spiega Ivano Gabrielli direttore del Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche (Cnaipic) - . L'offerta vede purtroppo la partecipazione di migliaia di cittadini italiana in cerca del Green Pass falso. Si tratta di documenti falsi che non possono essere validati dall'applicazione VerificaC19. Si rischia, quindi, di essere denunciati per il concorso in falso in atto pubblico e di consegnare i propri dati sensibili a criminali informatici».
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