Vaccinazioni anti-Covid anche in farmacia, firmato l'accordo
Via libera alle vaccinazioni anti SarsCov2 da part dei farmacisti abilitati con opportuno corso, ad eccezione delle vaccinazioni nei confronti dei soggetti ad «estrema vulnerabilità o con anamnesi positiva per pregressa reazione allergica grave/anafilattica». Lo prevede l'Accordo quadro tra Governo, Regioni-Pubbliche amministrazioni, Federfarma e Assofarm per la somministrazione da parte dei farmacisti dei vaccini anti-SarsCov2.
Le attività di prenotazione e esecuzione dei vaccini verranno eseguite dalle farmacie «secondo i programmi di individuazione della popolazione target previamente definiti dalle autorità e seguendo i criteri di priorità».
L'Accordo, firmato oggi dal ministro della Salute Roberto Speranza, definisce la cornice nazionale e le modalità per il coinvolgimento, su base volontaria, dei farmacisti nella campagna di vaccinazione nazionale anti SARS-CoV-2. Sulla base della Legge di Bilancio 2021, è quindi consentita, in via sperimentale, per l'anno 2021, la somministrazione dei vaccini anti-SARS-CoV-2 nelle farmacie aperte al pubblico «da parte di farmacisti opportunamente formati e previa acquisizione del consenso informato».Il farmacista, quale professionista sanitario, si legge nell'accordo, «risulta abilitato all'esecuzione delle somministrazioni vaccinali contro il SARS-CoV-2 sulla base degli specifici programmi e moduli formativi organizzati dall'istituto Superiore di Sanità». Il vaccino, è sottolineato, si somministra esclusivamente previa acquisizione del consenso informato attraverso la compilazione della scheda per la valutazione dell'idoneità/inidoneità del soggetto a sottoporsi alla somministrazione vaccinale. Inoltre, in base a quanto previsto dal Testo unico sulla sicurezza sul lavoro, «in ogni farmacia con dipendenti è presente un addetto al primo soccorso, opportunamente formato secondo quanto stabilito dal decreto ministeriale 15 luglio 2003».
Spetterà alle Aziende sanitarie locali territorialmente competenti l'onere della distribuzione delle dosi vaccinali alle farmacie aderenti alla campagna vaccinale, per la successiva inoculazione a favore della popolazione.
Definita dall'Accordo anche la parte relativa al trattamento economico: «È riconosciuta alle farmacie una remunerazione pari ad euro 6,00 per l'atto professionale del singolo inoculo vaccinale. È demandato ad appositi accordi con le Regioni e le Province autonome il riconoscimento, a favore delle farmacie, di eventuali ulteriori oneri relativi alle funzioni organizzative, al rimborso dei dispositivi di protezione e dei materiali di consumo, e di eventuali incentivi per il raggiungimento dei target vaccinali stabiliti dalle Amministrazioni territoriali».
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