Italia e Estero

Università Udine in UnitAfrica per sostegno atenei africani

epa06502506 Scientific researcher Sanaa El-Sayed works on the remains of a plant-eating 80-million-year-old dinosaur fossil from the Cretaceous period, at El Mansoura University, in the Nile delta north of Cairo, Egypt, 06 February 2018 (Issued 07 February 2018). Mansourasaurus Shahinae, named after the team's university and one the founders of it paleontology deparment, was discovered at Dakhla Oasis in the western Egyptian desert (around 600km south of Cairo) by a group of excavation experts from Mansoura University, and is considered a significant discovery by paleontologists as it is the only dinosaur from the Cretaceous period to be discovered in Africa. Egyptian Paleontologist Hesham Sallam headed the team that discovered the remains, with the team containing three women; Iman A. El-Dawoudi, Sanaa El-Sayed, and Sara Saber in 2013 and was under research since then. Sallam and his team published an article in the Nature Ecology and Evolution Journal on 29 January 2018 announcing their discovery. EPA/KHALED ELFIQI
epa06502506 Scientific researcher Sanaa El-Sayed works on the remains of a plant-eating 80-million-year-old dinosaur fossil from the Cretaceous period, at El Mansoura University, in the Nile delta north of Cairo, Egypt, 06 February 2018 (Issued 07 February 2018). Mansourasaurus Shahinae, named after the team's university and one the founders of it paleontology deparment, was discovered at Dakhla Oasis in the western Egyptian desert (around 600km south of Cairo) by a group of excavation experts from Mansoura University, and is considered a significant discovery by paleontologists as it is the only dinosaur from the Cretaceous period to be discovered in Africa. Egyptian Paleontologist Hesham Sallam headed the team that discovered the remains, with the team containing three women; Iman A. El-Dawoudi, Sanaa El-Sayed, and Sara Saber in 2013 and was under research since then. Sallam and his team published an article in the Nature Ecology and Evolution Journal on 29 January 2018 announcing their discovery. EPA/KHALED ELFIQI
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UDINE, 23 GEN - Nuovo impegno di cooperazione internazionale per l'Università di Udine con UnitAfrica, progetto finanziato dal Ministero Università e Ricerca (Mur) con 2,4 milioni, che prevede l'avvio da parte dell'ateneo friulano di attività di formazione, ricerca e cooperazione con 93 università africane in 18 Paesi, di cui 10 tra i meno sviluppati. Lo ha reso noto l'Università. L'iniziativa durerà due anni e coinvolgerà in particolare atenei di Camerun ed Etiopia, e mira a migliorare la qualità dell' istruzione superiore e promuovere il trasferimento di conoscenze nei settori strategici per lo sviluppo del continente. Temi principali del progetto riguardano sviluppo rurale, salute, energia sostenibile, transizione ecologica e digitale, sviluppo imprenditoriale e industriale e valorizzazione del patrimonio culturale. L'Università di Udine vanta lunga esperienza di collaborazioni con atenei africani e in questo caso, come ha sottolineato il rettore Roberto Pinton, "l'obiettivo è favorire la formazione di studenti e docenti africani, rispondendo alle sfide di sviluppo". UnitAfrica prevede iniziative come una piattaforma condivisa per l'insegnamento innovativo, rafforzamento della mobilità internazionale di docenti e studenti, sviluppo di corsi avanzati, workshop e summer school. Per Giorgio Alberti, delegato dell' ateneo per l'internazionalizzazione, "UnitAfrica è una importante opportunità di internazionalizzazione del sistema universitario italiano, in linea con il Piano Mattei, a supporto delle relazioni con l'Africa".

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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