Una grande folla per i funerali di Giulia Cecchettin a Padova
Una grande folla stamattina si è radunata dentro e fuori l'abbazia di Santa Giustina a Padova per i funerali di Giulia Cecchettin, la 22enne uccisa dall'ex ragazzo Filippo Turetta lo scorso 11 novembre.
Secondo la diocesi erano più di ottomila le persone che hanno partecipato alla cerimonia, 1.200 i posti dentro la chiesa, tutti gli altri in piazza Prato della Valle dove erano stati allestiti due maxi schermi. La gigantografia di Giulia Cecchettin, rimasta esposta in queste settimane davanti al municipio di Vigonovo, comune dove era nata la giovane e dove vive la sua famiglia, è stata portata nella basilica: ritrae la ragazza con un vestito rosso, sorridente, in altalena. All'interno dell'abbazia sono state posate le corone funebri del presidente della Repubblica, della presidente del Consiglio dei Ministri e dei presidenti di Camera e Senato. Gli omaggi floreali sono stati posti sotto il presbiterio della grande chiesa.
I funerali sono stati celebrati dal vescovo di Padova Claudio Cipolla davanti a tutte le autorità del Veneto, dove oggi il presidente Luca Zaia ha decretato una giornata di lutto regionale, e al ministro della Giustizia Carlo Nordio. Erano presenti anche numerosi parlamentari tra cui Antonio de Poli, Laura Boldrini, Alessandro Zan, Andrea Martella. Per le autorità locali, il presidente del Veneto Luca Zaia, quello del Consiglio regionale Roberto Ciambetti, il sindaco di Padova Sergio Giordani, molti sindaci con il presidente regionale Anci, Mario Conte, la rettrice dell'università Daniela Mapelli. Alla cerimonia ha partecipato anche una delegazione dell'ateneo Bo, cui Giulia Cecchettin era iscritta e dove si sarebbe dovuta laureare in ingegneria biomedica: oggi all'Università di Padova le lezioni sono state sospese fino alle 14 in segno di lutto.
Alla fine della cerimonia Gino Cecchettin, papà di Giulia, ha letto un lungo messaggio rivolto a tutti. «Che la memoria di Giulia ci ispiri a lavorare insieme contro la violenza, che la sua morte sia la spinta per cambiare» è stato l'auspicio di Gino Cecchettin durante il suo messaggio ai funerali della figlia. «Mia figlia Giulia era proprio come l'avete conosciuta, una giovane donna straordinaria, allegra e vivace, mai sazia di imparare. Ha abbracciato la responsabilità della gestione familiare dopo la prematura perdita della sua amata mamma». «Il femmincidio è spesso il risultato di una cultura che svaluta la vita donne, vittime di coloro che avrebbero dovuto amarle; invece sono state vessate, costrette a lunghi periodi di abusi, fino a perdere la loro libertà, prima di perdere anche la vita. Come può accadere tutto questo. Com'è può essere successo a Giulia? - ha detto ancora -. Ci sono tante responsabilità ma quella educativa coinvolge tutti. Mi rivolgo per primi agli uomini: per primi dobbiamo dimostrare di essere agenti di cambiamento, contro la violenza di genere».
Queste le parole conclusive: «Cara Giulia è il momento di lasciarti andare, salutaci la mamma. Impareremo a danzare sotto la pioggia. Grazie per questi 22 anni. Io ti amo tanto, e anche Elena e Davide di adorano, Io non so pregare, ma so sperare. Voglio sperare insieme a te a alla mamma, e a tutti voi qui pressenti, che tuita questa pioggia di dolore fecondi il terreno delle nostre vite, e un giorno possa germogliare, e produca il suo frutto di amore, di perdono, e di pace. Addio Giulia, amore mio».
Giulia Cecchettin aveva 22 anni ed era studentessa laureanda in ingegneria biomedica all'università di Padova. È stata uccisa l'11 novembre dall'ex fidanzato Filippo Turetta, anche lui studente a Padova, che non accettava la fine della loro relazione. Per una settimana Turetta è stato in fuga finché è stato arrestato in Germania. Attualmente si trova in carcere a Verona e ha confessato l'omicidio.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato