Ucraina, colpi di mortaio e soldati uccisi: «Scudo dell'Europa»
Colpi di mortaio nei pressi dell'area in cui si trovava il ministro degli interni ucraino Denys Monastyrsky, in visita al fronte nell'est del Paese, vicino al villaggio di Novo Lugansk, sulla linea del fronte con i separatisti filo-russi. Due soldati ucraini uccisi a ridosso del Donbass, stando a quanto riportato dall'esercito di Kiev.
Il crepitio delle armi gela le speranze di una reale de-escalation in Ucraina, proprio nelle ore in cui a Monaco è in corso la conferenza di Sicurezza, alla quale partecipano tra gli altri la vice presidente degli Stati Uniti Kamala Harris e il cancelliere tedesco Olaf Scholz.
E mentre Francia e Germania danno indicazione ai propri connazionali di lasciare con urgenza il Paese, risuonano le parole del premier ucraino Volodymyr Zelensky riunito con gli altri capi di Stato: «Noi difenderemo il nostro Paese con o senza partner. Tutti devono capire che non stiamo chiedendo una donazione. Si tratta del vostro contributo alla sicurezza europea e internazionale». Ha poi aggiunto: «L'Ucraina è lo scudo dell'Europa contro l'esercito russo. La domanda è chi sarà il prossimo. I Paesi della Nato si difenderanno l'un l'altro».
Di qui la richiesta di Kiev di «un calendario chiaro e realizzabile» per l'adesione alla Nato. Zelensky ha anche proposto un incontro con Vladimir Putin - la Russia è il grande assente a Monaco -, in un momento in cui i timori di un'invasione russa in Ucraina sono al massimo livello. «Non so cosa voglia il presidente russo, ecco perché suggerisco di incontrarci».
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