Italia e Estero

Ucraina, ci sono bresciani bloccati in un hotel a Kiev

Si tratta dei tecnici del club Schakhtar Donetsk, che hanno confermato le esplosioni nella capitale dopo l'attacco della Russia
Auto in coda alle prime luci dell'alba questa mattina a Kiev - Foto Sergey Donzhenko/Epa © www.giornaledibrescia.it
Auto in coda alle prime luci dell'alba questa mattina a Kiev - Foto Sergey Donzhenko/Epa © www.giornaledibrescia.it
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Il tecnico bresciano dello Shakhtar Donetsk Roberto De Zerbi, il suo vice ed ex giocatore del Brescia Davide Possanzini, il dirigente dello stesso club Carlo Nicolini di Caino e gli altri membri dello staff tecnico italiani attendono l'evolversi della situazione in un hotel di Kiev

«Abbiamo scelto di restare in Ucraina con ansia e paura, ci avevano detto che al 70% avremmo giocato sabato a Kharkiv, a 30 km dal confine russo. Ora con i bombardamenti è tutto sospeso e noi aspettiamo notizie dell'ambasciata italiana, per capire come muoverci. Confidiamo nell'aiuto del Governo» ha detto Roberto De Zerbi, tecnico italiano dello Shakhtar Donetsk, in collegamento da Kiev con SportItalia. «Non siamo degli eroi - ha aggiunto - Rifarei la scelta di restare, ma mi farei sentire con più forza dalla federazione ucraina: quando Putin ha fatto il primo discorso, forse lo hanno sottovalutato». 

Anche Davide Possanzini, vice allenatore dello Shakhtar Donetsk, ha parlato ai microfoni di Retesport: «Siamo bloccati a Kiev. Avevamo già prenotato per questo pomeriggio i voli per tornare in Italia ma non ce l'abbiamo fatta, in Ucraina adesso è chiuso lo spazio aereo. Aspettiamo comunicazioni per cercare di prendere la decisione giusta senza correre rischi. Stanotte eravamo nei nostri appartamenti, poi intorno alle 4-5 abbiamo sentito le esplosioni. Ci siamo subito messi in macchina, il club ci ha detto di andare in un albergo. Siamo al sicuro. Ci aspettavamo questa situazione ma non di queste dimensioni». 

I bresciani confermano le esplosioni nella capitale dopo l’annuncio di Putin dell’attacco all’Ucraina, con i primi scoppi avvertiti tra la notte e il mattino.

Il campionato ucraino è stato sospeso, ma al momento il gruppo non può rientrare in Italia: lo spazio aereo è ormai ovviamente chiuso e anche tornare in macchina data la mancanza di benzina non è pensabile.

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