Ucraina, bombe dal cielo e stallo militare a terra: il live blog
L'Ucraina si è svegliata anche oggi con gli allarmi delle sirene antiaeree, che hanno risuonato in 17 delle 24 regioni del Paese. E si riaffaccia anche la paura delle armi chimiche e biologiche: le accuse russe che Kiev abbia tali armamenti «sono false» e un «chiaro segnale» che Vladimir Putin «starebbe valutando di usarli entrambi» nella guerra, ha affermato il presidente americano Joe Biden. Il suo omologo russo sarebbe infatti «con le spalle al muro» e «sta preparando nuove operazioni sotto falsa bandiera», secondo il leader Usa. Biden ha poi confermato che la Russia ha utilizzato anche missili ipersonici nei bombardamenti in Ucraina.
Presunte difficoltà dell'esercito russo che troverebbero conferma nell'annuncio fatto stanotte dallo Stato maggiore ucraino, secondo il quale le forze armate di Kiev hanno riconquistato l'insediamento urbano di Makariv, 60 chilometri a ovest della capitale. «La bandiera ucraina è stata issata sulla città» e le forze russe sono state respinte, hanno detto i militari. Restano però in mano russa il corridoio terrestre con la Crimea e l'accesso al Mar d'Azov, rilevano le stesse fonti in un ultimo rapporto dal campo. Ma le scorte delle truppe russe finiranno «in tre giorni», secondo lo stesso documento.
Ore 21.31 - Pentagono: «Ucraini guadagnano terreno a Sud»
Il Pentagono ritiene che le forze ucraine stiano «riguadagnando terreno» nel sud dell'Ucraina, vicino Kherson. Lo ha detto il portavoce della Difesa americana in un briefing con la stampa. John Kirby stamane aveva parlato di segnali che l'Ucraina stesse «contrattaccando» le forze russe. «Si stanno difendendo in modo molto intelligente, molto agile, molto creativo e da quello che vediamo stanno cercando di riguadagnare terreno nel sud, vicino Kherson», ha detto il portavoce del Pentagono..
Ore 19.53 - Mosca: «Armi nucleari se la nostra esistenza è minacciata»
La Russia utilizzerà armi nucleari solo se la sua stessa esistenza fosse minacciata. Lo ha affermato Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, citato dalla Tass.
Ore 19.13 - Giovedì nuove sanzioni dell’Occidente contro la Russia
Gli occidentali annunceranno nuove sanzioni giovedì contro la Russia per la guerra in Ucraina: lo ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan. Giovedì è prevista la partecipazione del presidente Joe Biden al vertice Ue e al summit della Nato a Bruxelles.
Ore 15.05 - Distrutto stabilimento farmaceutico
Distrutto da un incendio causato dai bombardamenti russi il magazzino dello stabilimento farmaceutico di Farmak vicino a Makarov, nella regione di Kiev. Lo ha annunciato un membro del consiglio di sorveglianza della società farmaceutica Petro Chernyshov su Facebook citato da Ukrinform. «Per quanto ne sappiamo, c'è stata una battaglia di carri armati in quest'area. E il nostro magazzino è completamente bruciato: l'azienda ha subito perdite ingenti», ha detto. Adesso, secondo Chernyshov, Farmak sta lavorando a una ripresa ma «è difficile, perché tutte le materie prime e l'imballaggio erano nel magazzino», ha aggiunto.
Ore 13.20 - Bombardamenti su Odessa
Scattano le sirene anti-aereo ad Odessa. L'allarme è suonato attorno alle 13.20 ora locale al termine di una mattinata carica di tensione per la città sul Mar Nero. In lontananza, verso Nord, per due volte si sono sentiti dei colpi che gli abitanti della città attribuiscono alla risposta della contraerea ucraina a quelli che potrebbero essere cannoneggiamenti dal mare. Il centro di Odessa è militarmente blindato.
Ore 11.30 - Il Papa ha chiamato il presidente ucraino
Papa Francesco ha chiamato al telefono stamane il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che nel corso della conversazione lo ha invitato in Ucraina. Lo riferisce in un tweet l'ambasciatore ucraino presso la Santa Sede, Andryi Yurash. «Nuovo visibile gesto di sostegno verso l'Ucraina da parte di Papa Francesco», afferma Yurash in un tweet. «Alcuni minuti fa il Santo Padre ha chiamato il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky con cui ha avuto una conversazione molto promettente - aggiunge l'ambasciatore -. Il Papa ha detto che la Santa Sede sta pregando e facendo tutto il possibile per la fine della guerra; il presidente ha ribadito che Sua Santità è l'ospite più atteso in Ucraina».
Ore 11.00 - Zelensky parla al Parlamento italiano
«Vi ringrazio per l'aiuto agli ucraini, più di 70 mila sono stati costretti a fuggire, più di 25 mila bambini. In Italia è nato il primo bimbo ucraino da una madre scappata dalla guerra provocata da una sola persona, decine di bimbi sono nei vostri ospedali e vi siamo grati. Dal primo giorno avete condiviso il nostro dolore, aiutato gli ucraini con il vostro calore e con la vostra forza». Così il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky in collegamento con le Camere.
Ore 10.00 . Nella notte 80 bombardamenti su Kharkiv
Più di 80 bombardamenti con artiglieria sono stati registrati a Kharkiv durante la notte. Lo riferisce il capo dell'amministrazione militare regionale Oleg Sinegubov citato da Unian. «Ne abbiamo registrati 84, sono stati colpiti distretti di Saltivka, Danylivka, Kholodna Hora, il distretto Htz», ha detto Sinegubov. In totale, secondo il capo dell'Ova, più di 600 case a Kharkiv sono state distrutte nei bombardamenti. Un drone da ricognizione russo è stato abbattuto questa mattina nella direzione di Chuguiv.
Ore 7.00 - Zelensky vuole incontrare Putin
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è tornato a proporre un incontro con il suo omologo russo Vladimir Putin, «con qualsiasi formato», dicendosi disposto a discutere dello statuto delle repubbliche russofone ucraine e della Crimea e sottolineando che «senza questa riunione risulta impossibile capire veramente cos'è che (i russi) sono disposti a fare per fermare la guerra». In dichiarazioni ad un'emittente regionale ucraina, Zelensky ha detto che «senza trattativa non fermeremo la guerra», ma ha aggiunto che il suo Paese «non può accettare nessun ultimatum da parte della Russia». Sono necessarie, ha spiegato «garanzie di sicurezza» e la fine delle ostilità e, «una volta che quell'ostacolo sarà rimosso, parliamo».
Ore 5.11 - Makariv in mano agli ucraini
Lo Stato maggiore delle forze armate dell'Ucraina ha riferito che «la bandiera ucraina è stata issata sulla città di Makariv» e le forze russe sono state respinte. Lo riporta il Kyiv Independent. Makariv è un insediamento urbano nell'oblast di Kiev, a 60 chilometri a ovest dalla capitale ucraina. Il villaggio aveva contato nei giorni scorsi diverse vittime civili.
Ore 3.35 - Sale il bilancio dei civili uccisi
Sale ad almeno 925 il bilancio dei civili uccisi in Ucraina dall'inizio dell'invasione da parte della Russia, secondo i dati in possesso dell'Ufficio dell'Alto commissario delle Nazioni unite per i diritti umani (Unhcr).
Ore 1.59 - Zelensky: «Russi inumani»
In un video caricato su Telegram nelle prime ore di oggi, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha definito inumani i piloti militari russi. «Hanno sicuramente il vuoto al posto del cuore, al posto dell'anima, al posto di tutto ciò che rende umano», ha detto. Citato dalla Cnn, Zelensky ha anche affermato che le truppe di Mosca hanno colpito ieri con razzi la regione di Zhytomyr e che un aereo russo è stato abbattuto nella regione di Kharkiv vicino a Chuhuiv. Il presidente ucraino ha aggiunto che anche i civili sono stati presi di mira nella regione di Zaporizhzhia. «Quattro bambini sono stati ricoverati in ospedale. Due sono in gravi condizioni», ha detto.
Ore 00.17 - Usa confermano uso missili ipersonici
Il presidente americano Joe Biden ha confermato che la Russia ha impiegato anche missili ipersonici nei bombardamenti in Ucraina. «Con le stesse testate impiegate sugli altri missili, non fanno molta differenza, tranne che per il fatto che è quasi impossibile intercettarli», ha detto Biden, citato dalla Cnn.
Ore 00.07 - I tecnici di Chernobyl possono lasciare la centrale
Tutti i tecnici della centrale nucleare di Chernobyl, in Ucraina, che erano rimasti bloccati nell'impianto e avevano dovuto continuare a lavorare senza interruzione dal giorno dell'arrivo delle truppe russe, il 24 febbraio, hanno ottenuto il permesso di lasciare la centrale. Ne dà notizia in un comunicato l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), che dice di essere stata informata dalle autorità di Kiev. Metà dei tecnici erano potuti uscire ieri, l'altra metà oggi, eccetto 13 di loro che non hanno voluto andarsene. Quelli che sono smontati sono stati sostituiti da colleghi ucraini e nell'impianto sono rimaste in servizio guardie ucraine. Il danneggiamento di strade e ponti aveva finora ostacolato l'arrivo dello staff che doveva sostituire i colleghi.
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