Ucraina, Biden a Putin: «Dittatore che commette un genocidio»
La guerra in Ucraina entra nel suo quarantanovesimo giorno. Joe Biden accusa di «genocidio» Vladimir Putin, e poco ore dopo aver parlato in Iowa di «un dittatore che dichiara guerra e commette un genocidio dall'altra parte del mondo», sottolinea che il riferimento al presidente russo era del tutto voluto.
Intanto, secondo la Cnn, gli Stati Uniti si apprestano ad annunciare altri centinaia di milioni di dollari in assistenza militare all'Ucraina: circa 700, che porterebbero a 3 miliardi i fondi stanziati per Kiev dall'elezione di Biden. Il presidente ucraino interviene anche sulla cattura dell'oligarca Viktor Medvedchuk: catturato dagli 007 ucraini, il fedelissimo di Putin potrebbe essere riconsegnato alla Russia - propone Zelensky - in cambio del rilascio degli uomini e delle donne ucraini detenuti dai russi.
Altro fronte aperto per Zelensky è quello con la Germania, dopo il plateale no alla visita del presidente Frank-Walter Steinmeier a Kiev. Steinmeier non sarebbe gradito per la sua vicinanza alla Russia degli ultimi decenni.
Da ex collaboratore di Schroeder, e poi ministro degli Esteri, Steinmeier è fra gli architetti della politica russa degli ultimi 20 anni in Germania. Ed è fra quanti hanno sempre spinto per costruire ponti fra l'Europa e Mosca. Nonostante Steinmeier abbia recentemente fatto autocritica ammettendo gli errori su Nord Stream 2, il «fallimento» della politica che intendeva costruire «una grande Casa europea con la Russia» e sostenuto che Putin e Lavrov dovrebbero essere processati davanti alla Corte internazionale dell'Aja, per crimini di guerra. Ma a Zelensky tutto questo non basta, e per costringere Berlino a indurire la linea con Mosca ulteriormente, ha alzato il tiro. «La guerra - ha sintetizzato la First Lady ucraina, Olena Zelenska, in un'intervista via email alla Cnn - è come camminare sul filo: se inizi a pensare a come farlo, perdi tempo ed equilibrio. Quindi, per resistere, devi solo andare avanti e fare quello che fai. Allo stesso modo, per quanto ne so, tutti gli ucraini resistono».
Preoccupazione dell'Opac, l'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche, per le accuse sull'impiego di armi chimiche da parte delle forze russe a Mariupol. Occhi e mucose infiammate, secchezza delle fauci, difficoltà respiratorie, tachicardia i sintomi più comuni. Nell'assedio infinito di Mariupol, dove secondo le ultime stime del sindaco i morti sono almeno 21mila, i russi avrebbero attaccato anche con bombe al fosforo. Sostanze tossiche fatte piovere da un drone che ha preso di mira i difensori della città portuale strategica, sempre più schiacciata sotto il peso dell'offensiva. Ma Putin non arretra. I negoziati - dice - sono «in un vicolo cieco» per colpa degli ucraini, e la Russia continuerà la guerra per raggiungere quello che era il suo «nobile» obiettivo fin dal principio: la conquista dell'intero Donbass per proteggere la popolazione locale di etnia russa. E respinge tutte le accuse, liquidando come «un fake» il massacro di Bucha.
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