Uccisa a martellate dall’ex, i giudici: «Atrocità e disumanità»

«Non possono che evidenziarsi l’atrocità e la disumanità mostrate nell’occasione dall’imputato, che ha infierito sulla vittima fino a massacrarla, infliggendole gratuitamente sofferenze aggiuntive rispetto a quelle idonee a procurarne il decesso secondo i principi della normalità causale».
Lo scrivono i giudici della Corte d’Assise di Brescia nelle motivazioni della condanna all’ergastolo nei confronti di Ezio Galesi, l’uomo che a Castegnato il 20 ottobre 2021 uccise con 16 martellate la ex Elena Casanova. Per i giudici è stata esclusa l’aggravante della premeditazione. «La Corte ritiene che - si legge nelle motivazioni -, benché la vittima e le persone a lei vicine avessero avvertito nei giorni che hanno preceduto l’omicidio le avvisaglie di possibili deragliamenti violenti da parte dell’imputato, la sequenza degli accadimenti del pomeriggio/sera del 20 ottobre 2021 non consenta di considerare premeditata l’uccisione».
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