Turchia, 6.000 arresti. Erdogan: «Reintrodurre la pena di morte»
«Il governo discuterà con l'opposizione la reintroduzione della pena di morte». Le parole del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, arrivate a margine dei funerali dei morti civili durante il fallito golpe di venerdì notte, hanno scosso l'Europa.
E da Berlino arrivano messaggi chiari: la reintroduzione della pena di morte in Turchia bloccherebbe il negoziato per l'adesione di Ankara alla Ue. «Siamo categoricamente contro la pena di morte. Un Paese che la pratica non può essere membro dell'Unione Europea», ha fatto sapere la cancelliera Angela Merkel.
EMBED [I funerali dei civili a Isanbul]
In Turchia intanto la tensione resta alta: sono stati rimossi oltre 9.000 funzionari pubblici, in gran parte agenti di polizia, e sono più di 6.000 le persone arrestate. Alcuni caccia dell'esercito turco hanno poi compiuto durante la notte voli di pattugliamento sul Paese: i voli sarebbero stati autorizzati direttamente dal presidente Erdogan. Una decisione che evidenzia come le autorità turche non ritengano conclusa la minaccia del golpe militare.
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