Italia e Estero

Tunnel Brennero: finora 5 morti in Austria, nessuno in Italia

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BOLZANO, 31 MAR - "La fortuna non c'entra nulla, il fatto è che in Austria c'è un'idea diversa di cantiere". Lo afferma Marco Nardini, segretario generale della Fillea Cgil del Trentino Alto Adige. Per chi del tunnel del Brennero legge solo sui giornali, la diversità - una delle diversità - sta nel bilancio degli incidenti sul lavoro: dall'inizio dei lavori, nei cantieri d'Oltrebrennero, si contano cinque morti, tre solo nell'ultimo anno; sul versante italiano, nessuno. "Nonostante l'Italia venga considerata la patria degli infortuni mortali sul lavoro - osserva Nardini - al Brennero, per la sicurezza, le cose sono andate bene". Non è casualità: "Il sindacato è presente h24 nel cantiere, ha accesso al tunnel, sappiamo esattamente, con i lavoratori e con l'impresa, cosa succede - prosegue il sindacalista Fillea - Sono stati fatti dei protocolli di sicurezza, sia con la prefettura, che con l'azienda sul territorio e col ministero dei trasporti. I lavoratori hanno eletto un rappresentante per la sicurezza, che è Angelo Taita, che fa da tramite fra i lavoratori e l'impresa ed ha forse il ruolo più importante in galleria". Alcune differenze di non poco conto, forse, aiutano a capire: in Austria, riferisce ancora Nardini, si lavora dodici ore al giorno, quattro in più rispetto all'Italia; quando c'è la volata (la preparazione dell'esplosivo per abbattere la parete di roccia da scavare), sul versante italiano del tunnel si ferma ogni altra attività, mentre sul versante austriaco le altre lavorazioni procedono normalmente. "Qui abbiamo incontri mensili con l'impresa, quando non settimanale - spiega ancora Nardini - in Austria il sindacato, nell'azienda, non c'è. Abbiamo chiesto tante volte di poter fare un incontro con il sindacato austriaco e l'abbiamo fatto, ma fuori dalla galleria, perché lì i sindacalisti non hanno accesso". "Con un morto nel cantiere, noi avremmo avuto uno sciopero generale, con cinque si sarebbe bloccata l'opera - conclude il sindacalista - L'unica cosa che abbiamo in comune è la Bbt, la stazione appaltante che, qui, è aperta al rapporto col sindacato. Si vede che sul versante austriaco contano di più le imprese che danno il ritmo del lavoro".

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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