Italia e Estero

Trump, un sì scontato davanti a 1.500 invitati alla Casa Bianca

Convention repubblicana, il presidente Usa accetta la candidatura al secondo mandato. Niente misure anti-Covid e polemiche sulla location
  • Donald Trump, l'intervento alla Casa Bianca per la ricandidatura
    Donald Trump, l'intervento alla Casa Bianca per la ricandidatura
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«L'agenda di Joe Biden è "made in China", la mia è "made in Usa"». Donald Trump davanti a circa 1.500 persone riunite sul prato della Casa Bianca, senza rispetto del distanziamento sociale e senza mascherine, accetta ufficialmente la nomination repubblicana e attacca a testa bassa il rivale che lo sfiderà nelle urne il prossimo 3 novembre.

«Se Joe Biden sarà eletto sarà colui che distruggerà la grandezza dell'America», assicura il tycoon che sullo slogan «Make America Great Again» ha costruito la sua fortuna politica. Introdotto dalla figlia Ivanka, che con il suo intervento di fatto si candida a succedere al padre, Trump promette dieci milioni di posti di lavoro in dieci mesi, il taglio delle tasse e il ripristino dell'ordine e della legalità nelle città travolte dalle proteste, oltre al vaccino anti-Covid entro la fine dell'anno. Ma il suo è un intervento prevalentemente mirato a colpire lo sfidante Biden, quasi in maniera ossessiva. «È il cavallo di Troia della sinistra estrema. Queste - ha spiegato - sono le elezioni più importanti nella storia del nostro Paese: ci sono due visioni, due filosofie, dovete decidere tra il sogno americano e l'agenda socialista».

«Il vostro voto - ha insistito il tycoon - deciderà se proteggiamo le leggi o se diamo carta bianca agli anarchici violenti, agli agitatori, ai criminali che minacciano i nostri cittadini». Fuori dalla Casa Bianca decine di persone si sono radunate per protestare contro il presidente (contestato anzitutto per la scelta della sede presidenziale come luogo per celebrare un evento di partito), mentre dentro la folla di invitati applaude ad ogni passaggio del tycoon e gli regala diverse ovazioni. Ma la vera star della serata è Ivanka, elegante, sicura di sè, con un discorso teso a umanizzare l'immagine di un tycoon dal carattere ruvido e istintivo: «Mio padre si batte per le famiglie, non per le elite. È lui che ha cambiato Washington, non viceversa. Lui è il difensore del buon senso, è il paladino della gente comune», assicura Ivanka, mentre gli invitati scandiscono il coro «four more years». Anche quando tra gli eroi americani cita David Crockett e Buffalo Bill.

C'è spazio anche per l'intervento del controverso Rudi Giuliani, ex sindaco di New York ai tempi degli attentati dell'11 settembre 2001 e poi avvocato personale del tycoon coinvolto nelle oscure trame del Russiagate. «Non lasciate che l'America diventi come la New York di oggi, divenuta illegale e violenta grazie ai democratici». Alla fine lo show della convention trumpiana si chiude con degli spettacolari fuochi d'artificio che illuminano a giorno il National Mall di Washington.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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