Trump, la Vespa e i dazi. L'Europa deve reagire? Di' la tua

Una minaccia, una ritorsione, un nuovo freno per la Vespa, un rischio in più per il futuro della storica fabbrica Piaggio di Pontedera (Pisa). Nello stabilimento e, soprattutto fuori dai cancelli, l'idea di Donald Trump di mettere i dazi su alcuni prodotti di marchi europei, e tra questi la Vespa, è stato uno degli argomenti di discussione. Se qualche sindacalista si dice preoccupato per i posti di lavoro, tra gli operai qualcuno vive la novità come una boutade ma molti guardano con rinnovato timore al futuro.

Eppure, c'è anche qualcuno che plaude al presidente americano: «Premesso che ho sempre condiviso la politica di Trump e che i dazi sarebbero un problema per la Piaggio, lui fa bene, rispetta quanto ha detto in campagna elettorale. Il guaio è l'Europa che non sa reagire. Bisognerebbe farlo noi», dice convinto Stefano, in Piaggio da 27 anni. A lui fa eco Giancarlo: «Non siamo all'altezza di queste decisioni». A Pontedera molti ricordano che per poter vendere nei Paesi dell'area asiatica, l'azienda ha dovuto aprire lì nuovi stabilimenti. 

Certo è che l'uscita di Trump - risposta alla scarsa importazione di carne Usa da parte dell'Europa - rischia di tradursi in una grana per l'export italiano (che oltre alla Vespa vede minacciata, ad esempio, anche l'acqua San Pellegrino prodotta nella vicina Bergamasca.

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EMBED [Trump vuole imporre dazi enormi su Vespa e altri prodotti. Che fare?]