Italia e Estero

Tre bombe d'aereo trovate a Milano, in un terreno della bresciana Camozzi Group

I tre ordigni bellici amercani inesplosi contengono 119 chili di esplosivi l'uno. Saranno fatte brillare lunedì in una cava
L'operazione di brillamento sarà curata dal personale specializzato dell'Esercito
L'operazione di brillamento sarà curata dal personale specializzato dell'Esercito
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Domani mattina i soldati del Genio guastatori bonificheranno tre ordigni bellici inesplosi trovati nell'area ex Innocenti di via Rubattino a Milano, di proprietà della società bresciana CamozzI Group, che si trova vicino alla Tangenziale Est. Si tratta di tre bombe d'aereo americane da 500 libbre della seconda guerra mondiale, che contengono ciascuna 119 chili di esplosivo amatolo, equivalenti a 154 chili di Tnt.

Gli specialisti del Genio rimuoveranno i dispositivi di innesco sul posto, con il despolettamento, e trasporteranno poi, con l'aiuto della Polizia stradale, gli ordigni neutralizzati nel sito di brillamento. Le operazioni di brillamento saranno eseguite lunedì in una cava di estrazione inerti di proprietà del Consorzio di Vaprio D'Adda. Il 10mo Reggimento Genio Guastatori ha già realizzato le strutture di contenimento intorno agli ordigni, le cosiddette «camere di espansione», che, in caso di eventuale esplosione accidentale, riducono il raggio dell'area di danno da 826 a 468 metri.

Per eseguire in piena sicurezza il despolettamento la zona sarà quindi totalmente evacuata per un raggio di 468 metri dagli ordigni, con blocco nell'area della circolazione stradale e aerea e con l'interdizione delle aree verdi. All'interno dell'area di sicurezza non sono presenti abitazioni da evacuare, in ogni caso lo sgombero delle persone eventualmente presenti inizierà alle 7 di domani e si concluderà entro le 9. Tenuto conto che nell'area di sicurezza ricade un tratto di Tangenziale A51, la Concessionaria autostradale ha disposto per alcune ore la chiusura di alcuni svincoli. L'organizzazione della bonifica è stata pianificata e sarà coordinata dalla Prefettura.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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