«Tragico errore»: così i due giovani che hanno sparato a Manuel
«Siamo qui perché Manuel deve avere giustizia. Siamo distrutti. È stato un tragico errore». Lo hanno detto, tra le lacrime, Lorenzo e Daniel durante il lungo interrogatorio in Questura prima del fermo per tentato omicidio per il ferimento del nuotatore Manuel Bortuzzo. Dopo aver vagato e trascorso tre notti insonni si sono costituiti. «Ora sono più
tranquillo», avrebbe riferito Lorenzo Marinelli al suo avvocato.
Il giovane, 24 anni, al termine di un lungo interrogatorio in Questura, è stato sottoposto assieme all'amico Daniel Bazzano, di un anno più grande, a fermo ed è stato trasferito in carcere, a Regina Coeli: ora sono formalmente accusati di tentato omicidio.
E sui loro profili social rimangono immortalati le serate con gli amici, gli sguardi di sfida da duri di periferia in tantissimi scatti, le frasi d'amore per i figli, la passione per i tatuaggi e i cantanti neomelodici. Daniel e Lorenzo sono entrambi del Villaggio Giuliano, le case popolari di Acilia. Entrambi - rende noto la Questura - con precedenti di polizia per droga e per Daniel Bazzano, conducente dello scooter da dove hanno sparato, anche per rapina. Amici da tempo, hanno trascorso tante serate insieme come anche sabato sera. Un destino simile il loro, anche quello di essere padri giovani di due bimbi piccoli che mostrano con orgoglio e amore sui social. E poi i tantissimi tatuaggi a ricoprire il corpo. Bazzano, in particolare, ne ha uno sulla spalla che raffigura proprio una pistola.
«La paura ti rende prigioniero, la speranza può renderti LIBERO!!» scriveva Lorenzo qualche giorno fa sul suo profilo dove c'è postata anche una sua foto dietro le sbarre di una
grata a mimare una sorta di detenzione. Piccoli delinquenti, reati di poco conto fino a sabato quando, coinvolti in una rissa in un pub all'Axa, sono tornati per vendicarsi a suon di spari. E così a bordo di uno scooter hanno fatto fuoco nella notte scambiando Manuel per chi non era e cambiando il corso della sua vita, i suoi sogni di nuotatore e di medaglie.
«Non volevamo, siamo qui per dargli giustizia», hanno detto ai poliziotti della Squadra Mobile. E la notizia che i due sono stati fermati ha scatenato una serie di reazioni sui social. In pochi minuti sono arrivate una serie di insulti e minacce sui loro profili Facebook. «Dovete marcire in galera», scrive qualcuno. «Meritereste di perdere entrambi l'uso delle gambe». aggiunge un altro. «Come si fa a fare una cosa del genere con un figlio piccolo», si legge in un post.
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