Italia e Estero

Traghetto in fiamme, un morto e recuperato vivo un disperso

Illeso un bielorusso di 21 anni e un corpo carbonizzato nella stiva del traghetto che continua a bruciare. In salvo gli italiani
Le operazioni attorno al traghetto Euroferry Olympia
Le operazioni attorno al traghetto Euroferry Olympia
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Un giovane bielorusso di 21 anni incredibilmente quasi illeso e portato in salvo, e un corpo carbonizzato trovato dentro uno dei camion che erano nella stiva del traghetto che ancora brucia.

È questo il bilancio al termine del terzo giorno di soccorsi in mare per spegnere le fiamme e trovare possibili superstiti a bordo dell'Euroferry Olympia, il traghetto della Grimaldi Lines devastato da un incendio scoppiato nella notte tra giovedì e venerdì scorsi poche miglia a nord di Corfù, lungo la rotta che dalla Grecia porta a Brindisi. Sulla base della lista passeggeri sarebbe quindi sceso a dieci il bilancio dei dispersi che si continuano a cercare freneticamente, ancor più dopo le dichiarazioni del giovane superstite che ha detto di aver sentito a bordo altre voci. «Fortunatamente sono vivo» sono state le sue prime parole, appena sceso in pantaloncini e maglietta dalla scaletta della nave che da tre giorni si è trasformata in una fornace.

Lontani dall'incubo anche 19 italiani che insieme ad altri 39 passeggeri del traghetto, per lo più autotrasportatori, hanno fatto ritorno in Italia questa mattina. Sono arrivati a Brindisi con la Florencia, sempre della flotta Grimaldi, e hanno raccontato il terrore vissuto: «Abbiamo perso tutto - ha detto uno di loro - mi hanno detto che è andato tutto distrutto, abbiamo perso il camion, e per adesso anche il lavoro, ora vediamo cosa succede». «Ho pensato di morire, avevo inviato un messaggio di addio a mia moglie», ha confessato un altro che ha spiegato anche che, «qualcuno ha tentato di andare ai camion per recuperare soldi, documenti, patenti». Per questo, forse alcuni non sono più riusciti a raggiungere il ponte da dove tutti gli altri sono saliti sulle scialuppe.

Tutti concordi nel sostenere che le procedure di salvataggio, condotte dall'equipaggio di Grimaldi e poi anche dalla Guardia di finanza italiana, siano state impeccabili e tempestive Anche il comandante della Euroferry Olympia, Vincenzo Meglio, 42 anni, di Procida, ha fornito la sua ricostruzione, dopo aver parlato con l'autorità giudiziaria. «Le fiamme si sono propagate in maniera velocissima - ha detto - se avessimo aspettato ancora cinque minuti anche la zona delle scialuppe sarebbe stata invasa dalla fiamme».

«Al momento in cui ho dichiarato l'abbandono nave tutti i passeggeri e l'equipaggio erano sul ponte, il commissario di bordo mi ha ripetuto più volte, dopo averli contati, che erano tutti presenti». Sulla ragione per cui ancora diverse persone risultino disperse aggiunge: «Non escludo che per paura qualcuno ha deciso di tuffarsi in mare oppure si siano allontanati, senza avvertire nessuno dell'equipaggio, per recuperare qualche effetto personale dalla cabina e non sono più riusciti a tornare per salire sulle scialuppe».

Nonostante il passare delle ore, insomma, ci sono ancora speranze di trovare qualcuno in vita, ma non è solo della corsa contro il tempo per individuare possibili superstiti che si devono occupare i vigili del fuoco e gli operatori che si trovano sul posto. Una delle premure è evitare l'affondamento del relitto ed eventuali fuoriuscite di carburante o di materiali nocivi, almeno 800 metri cubi di combustibile e oltre 23 tonnellate di merci pericolose corrosive oltre a ciò che trasportavano i camion. Delle possibili emergenze ecologiche si sta occupando la Guardia costiera con cui è in contatto il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cigolani che ha assicurato che, «al momento lo scafo non dà evidenza di fratture che possano far pensare a uno sversamento». La nave era stata sottoposta a controlli, nei giorni precedenti.

La compagnia armatrice, Grimaldi Lines, esclude tassativamente che possa esserci stato un overbooking, specificando che per altro era vietato l'accesso ai garage. «Al fine di garantire che tale regola sia rispettata da tutti i passeggeri a bordo - è stato precisato in una nota - in particolare dai conducenti di camion, l'evacuazione dell'area di carico viene controllata prima della partenza e squadre composte da membri dell'equipaggio pattugliano regolarmente i ponti garage durante la navigazione»

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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