Italia e Estero

Traffico di droga, pm chiede 8 anni per ex consigliere sardo

Una veduta del tribunale di Tempio Pausania, 8 novembre 2023. ANSA/FABRIZIO FOIS
Una veduta del tribunale di Tempio Pausania, 8 novembre 2023. ANSA/FABRIZIO FOIS
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TEMPIO PAUSANIA, 19 FEB - Otto anni e sei mesi di reclusione: è la richiesta di condanna pronunciata dalla pm Rossana Allieri per Giovanni Satta, 58 anni, ex consigliere regionale della Sardegna ed ex sindaco di Buddusò, accusato dalla Direzione distrettuale antimafia di Cagliari di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. La richiesta è stata fatta questo pomeriggio al processo che si sta tenendo a Tempio Pausania e che vede imputate anche altre cinque persone: Simone Canu, per cui la pm ha chiesto 10 anni; Gino Mureddu, 8 anni e 5 mesi; Giovanni Battista Pira, 8 anni e 2 mesi; Nicola Salvatore Pinna, 8 anni e 6 mesi; Alexandru Dughila, 8 anni e 2 mesi. L'ex consigliere regionale di Buddusò venne arrestato dai carabinieri di Olbia nell'aprile del 2016 e rinviato a giudizio nel 2017, perché ritenuto un elemento di spicco di una vasta associazione a delinquere sardo-albanese specializzata nel traffico di stupefacenti. Secondo l'accusa gli imputati facevano arrivare in Sardegna eroina e cocaina proveniente dall'Olanda e dall'Albania, soprattutto nella zona di Olbia e durante il periodo estivo in Costa Smeralda. Satta in passato aveva una concessionaria di automobili a Olbia, poi chiusa nel 2012, e operava come intermediario per la vendita di auto. E sarebbero proprio alcune auto al centro dell'accusa mossagli dalla Dda di Cagliari, che ritiene l'ex sindaco di Buddusò il fornitore di macchine all'associazione sardo albanese per gli spostamenti. Satta è accusato anche di aver tenuto i contatti con i malviventi locali per quanto riguarda la cessione della droga. Giovanni Satta, che si è sempre detto innocente, ha sempre affermato che i veicoli venivano regolarmente venduti e non ceduti in cambio di droga, come invece sostiene la tesi accusatoria della pm Allieri. "Nelle intercettazioni si parlava di auto e non di droga", la difesa in aula nelle scorse udienze.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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