Tracciamento del virus, governi europei alla prova dell'app
Con la fine della quarantena alle porte, i governi di tutta Europa sono al lavoro sulle app per il tracciamento del virus. Nonostante gli appelli di Bruxelles a un approccio comune e il no alla geo-localizzazione, ogni Paese Ue procede con i suoi standard. Ecco i principali:
ITALIA. Il commissario Arcuri ha firmato l'ordinanza per la stipula del contratto con la società Bending Spoons Spa. L'app dovrebbe chiamarsi Immuni.
FRANCIA. Considera l'utilizzo del Bluetooth.
AUSTRIA. Ispirandosi a TraceTogether, sperimentata da Singapore e basata sul Bluetooth, ha optato per un'app che tramite Google Nearby (con archiviazione dei dati negli Stati Uniti) stima la distanza tra due dispositivi.
GERMANIA. Il Bluetooth è l'opzione allo studio.
CIPRO. Ha adottato SafePaths, sviluppata dal MIT, che utilizza la geo-localizzazione per determinare i contatti tra le persone.
REPUBBLICA CECA. Smart Quarantine, ancora in fase pilota ma già approvata dal ministero della Salute, disegna tramite geo-localizzazione mappe di memoria con i luoghi in cui un individuo ha trascorso il suo tempo negli ultimi 5 giorni per risalire ai contatti avuti.
FINLANDIA. Ha scelto la geo-localizzazione.
IRLANDA. Tramite l'app in sperimentazione, i cittadini possono controllare i sintomi, ricevere assistenza e inviare i propri dati anonimi per contribuire a creare modelli del contagio.
POLONIA. La controversa Home Quarantine si avvale di selfie e Bluetooth per vigilare sul rispetto della quarantena e informare i cittadini in caso di contagio. Comprende assistenza medica e un diario auto-diagnostico dei sintomi.
PORTOGALLO. Considera un'app per il controllo dei sintomi collegata al sistema sanitario nazionale.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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