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Tortura in carcere a Reggio Emilia, lunedì parla il pm

Incappucciato con un federa, messo pancia a terra con uno sgambetto e poi preso a pugni sul volto e sul costato, calpestato con gli scarponi, trattenuto alcuni minuti per braccia e gambe dagli agenti della polizia penitenziaria. Poi denudato e sollevato di peso, sempre col cappuccio in testa, fino ad essere trascinato in cella, Il pestaggio subito da un 40enne detenuto tunisino, il 3 aprile in un corridoio di un carcere italiano, l'istituto di Reggio Emilia, è documentato dai video delle telecamere interne, finiti agli atti dell'inchiesta chiusa dalla Procura reggiana a carico di 10 agenti, otto accusati di tortura, 9 Febbraio 2024. ANSA/PENITENZIARIA
Incappucciato con un federa, messo pancia a terra con uno sgambetto e poi preso a pugni sul volto e sul costato, calpestato con gli scarponi, trattenuto alcuni minuti per braccia e gambe dagli agenti della polizia penitenziaria. Poi denudato e sollevato di peso, sempre col cappuccio in testa, fino ad essere trascinato in cella, Il pestaggio subito da un 40enne detenuto tunisino, il 3 aprile in un corridoio di un carcere italiano, l'istituto di Reggio Emilia, è documentato dai video delle telecamere interne, finiti agli atti dell'inchiesta chiusa dalla Procura reggiana a carico di 10 agenti, otto accusati di tortura, 9 Febbraio 2024. ANSA/PENITENZIARIA
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BOLOGNA, 21 NOV - Lunedì entra nella fase conclusiva il processo in tribunale a Reggio Emilia a dieci agenti di polizia penitenziaria accusati, a vario titolo, di tortura, lesioni e falso. I fatti risalgono al 3 aprile 2023, quando un detenuto tunisino fu incappucciato con una federa stretta al collo, sgambettato, denudato e picchiato con calci e pugni, anche quando era in terra, e calpestato. Nella seconda fase del pestaggio fu portato in cella, nuovamente picchiato e lasciato nudo dalla cintola in giù per oltre un'ora, malgrado nel frattempo si fosse ferito e sanguinasse. Tutto è stato documentato da un video delle telecamere interne al carcere, agli atti dell'inchiesta. Conclusi gli interrogatori degli imputati, che hanno scelto tutti l'abbreviato, davanti al Gup Luca Ramponi lunedì alle 9.30 prenderà la parola la pm Maria Rita Pantani per la requisitoria e le richieste della pubblica accusa. Dopo di lei parleranno le parti civili, l'avvocato Luca Sebastiani per la vittima del pestaggio e i legali di garanti nazionale e regionale dei detenuti e delle associazioni Antigone e Yairaiha. Nelle udienze successive parola alle difese degli imputati.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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