Italia e Estero

Torna l'ora legale: risparmieremo 420 milioni di kilowattora

Alle 2 di questa notte lancette avanti di 60 minuti. Il guadagno di luce concorre ad abbattere i consumi
Ora legale (simbolica) - © www.giornaledibrescia.it
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Questa notte alle 2, gli orologi dovranno essere portati avanti di un'ora. Questo perchè un istituto dato più volte per destinato all'estinzione sotto i colpi della scure dell'Europa, ha trovato anche in questo 2022 ennesima conferma. Le nostre giornate, già allettate dall'arrivo della primavera, si faranno ancora più ricche di luce. Il che, al di là dei risvolti positivi sull'umore di ciascuno di noi, ha ricadute importanti sul fronte del risparmio dell'energia e di conseguenza sulla tutela dell'ambiente. E di questi tempi, con l'Europa ostaggio del gas di Mosca mentre infuria la guerra in Ucraina, anche sul piano geopolitico.

Nei 7 mesi in cui sarà in vigore l'ora legale, secondo le stime di Terna - la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale - l'Italia risparmierà oltre 190 milioni di euro, grazie a un minor consumo di energia elettrica pari a circa 420 milioni di kilowattora che consentirà, inoltre, di apportare un importante beneficio ambientale, quantificabile nella riduzione di circa 200mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica in atmosfera.

Il periodo di ora legale comincerà questa notte, quando, come detto, alle 2 bisognerà spostare le lancette avanti di 60 minuti, e terminerà il 30 ottobre, con il ritorno all'ora solare. Nel periodo primavera-estate, i mesi che segnano il maggior risparmio energetico stimato da Terna sono aprile e ottobre. 

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Spostando in avanti le lancette di un'ora, infatti, si ritarda l'uso della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento. Nei mesi estivi l'effetto «ritardo» nell'accensione delle lampadine si colloca nelle ore serali, quando le attività lavorative sono per lo più terminate e fa registrare valori meno evidenti in termini di risparmio elettrico.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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