Torna l'ora legale: domenica sarà l'ultima volta?
Domenica 28 marzo, alle 2, torna l'ora legale. E le lancette si sposteranno avanti di un’ora forse per l’ultima volta.
In alcuni Paesi sarà l'ultima volta perché l'Europa ha chiesto di uniformare l'orario a livello comunitario. Approvata con l'84% dei voti di una risoluzione che prevede l'abolizione dell'obbligo per i diversi Stati membri di cambiare l'orario due volte all'anno.
Questo per evitare stress all'organismo.
Nei prossimi 7 mesi in Italia, grazie all’ora legale, avremo positivi impatti per il sistema energetico dal punto di vista elettrico, ambientale ed economico. Secondo quanto rilevato da Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione elettrica nazionale, «nel 2020 i benefici dell'ora legale hanno determinato un risparmio pari a 400 milioni di kWh (quanto il consumo medio annuo di elettricità di circa 150 mila famiglie), un valore corrispondente a minori emissioni di CO2 in atmosfera per 205 mila tonnellate e a un risparmio economico pari a circa 66 milioni di euro». Lo scorso anno, i valori sono stati fortemente influenzati dalla complessiva riduzione dei consumi energetici dovuta alla chiusura delle attività per effetto dell'emergenza sanitaria da covid-19.
Per il 2021, pur permanendo una situazione di incertezza legata alla pandemia, secondo i dati attualmente disponibili Terna si attende un parziale recupero del fabbisogno energetico e quindi valori di benefici elettrici, ambientali ed economici più simili a quelli degli anni precedenti. Dal 2004 al 2020 Terna ha rilevato che il minor consumo di elettricità per l'Italia dovuto all'ora legale è stato di circa 10 miliardi di kilowattora e ha comportato, in termini economici, un risparmio per i cittadini di 1 miliardo e 720 milioni di euro. Nel periodo primavera-estate i mesi che segnano il maggior risparmio energetico sono aprile e ottobre.
Spostando in avanti le lancette di un'ora si ritarda l'uso della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento. Nei mesi estivi l'effetto «ritardo» nell'accensione delle lampadine si colloca nelle ore serali, quando le attività lavorative sono per lo più terminate e fa registrare valori meno evidenti in termini di risparmio elettrico.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato