Torna Lady golpe, Donatella Di Rosa: «Volevamo solo soldi»
Agli arresti domiciliari a Roma per una condanna definitiva del 2015, afferma di essere malata e
di aver bisogno di cure ospedaliere. È Lady Golpe, all'anagrafe Donatella Di Rosa, di 60 anni, la quale, ascesa alle cronache internazionali negli Anni Novanta per un presunto tentativo di
golpe in Italia, appunto, ritratta completamente sostenendo che era tutto falso. Lo fa nel corso di una intervista pubblicata oggi dal quotidiano locale Messaggero Veneto, ripresa dal Fatto quotidiano. Una vicenda partita dal Friuli, e precisamente, scrive il quotidiano locale, dalla redazione del Messaggero Veneto.
Il presunto colpo di Stato dell'epoca coinvolse il tenente colonnello dell' Esercito Aldo Michittu, il comandante della Folgore Franco Monticone e altri ufficiali, con la partecipazione di un neofascista dei Nar (Nuclei armati rivoluzionari) Gianni Nardi, che risultava deceduto molto tempo prima in Spagna.
«Non c'era nessun golpe, volevamo solo i soldi di Monticone», racconta oggi Lady Golpe, che di Monticone fu amante e dal quale riuscì ad avere circa 800 milioni di lire a più riprese.
La vicenda ebbe l'impatto di una bufera nel mondo militare dell'epoca, conclusasi con l'arresto della Di Rosa e di suo marito, Michittu, nel 1993. Poi la latitanza finché i carabinieri, nel 2015, per un controllo sul figlio (che non l'ha mai abbandonata ed è cresciuto in Friuli) la rintracciarono e
arrestarono. Due giorni di galera, poi ospedale e arresti domiciliari.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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