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Thailandia: l'ex premier incriminato per insulti alla monarchia

epa11419237 Security guards secure the area as journalists wait for the arrival of former Thai Prime Minister Thaksin Shinawatra during his arraignment to face charges of insulting the monarchy at Criminal Court in Bangkok, Thailand, 18 June 2024. The Criminal Court has released former Thai prime minister Thaksin Shinawatra on bail after he was indicted over 'lese majeste' crime charges allegedly for defaming the monarchy in his comments during an interview with South Korean newspaper on 21 May 2015. EPA/RUNGROJ YONGRIT
epa11419237 Security guards secure the area as journalists wait for the arrival of former Thai Prime Minister Thaksin Shinawatra during his arraignment to face charges of insulting the monarchy at Criminal Court in Bangkok, Thailand, 18 June 2024. The Criminal Court has released former Thai prime minister Thaksin Shinawatra on bail after he was indicted over 'lese majeste' crime charges allegedly for defaming the monarchy in his comments during an interview with South Korean newspaper on 21 May 2015. EPA/RUNGROJ YONGRIT
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BANGKOK, 18 GIU - L'ex primo ministro della Thailandia, Thaksin Shinawatra, potente sostenitore del governo al potere, è stato formalmente incriminato per aver insultato la monarchia, in base alle severe leggi del regno, in commenti fatti quasi un decennio fa. Il caso contro il miliardario 74enne, eletto due volte premier e spodestato con un colpo di stato militare nel 2006, è uno dei quattro in corso di giudizio che potrebbero scatenare una nuova instabilità politica nel regno, soggetto a colpi di stato. Thaksin, patriarca del partito Pheu Thai che guida la coalizione di governo, è accusato di lesa maestà per un'intervista rilasciata ai media sudcoreani nel 2015. Il reato è punibile da tre a 15 anni di carcere. A Thaksin è stata concessa la libertà su cauzione. In Thailandia vigono alcune delle leggi sulla diffamazione reale più severe al mondo, che proteggono il re Maha Vajiralongkorn e i suoi familiari più stretti. I critici affermano che le leggi sono usate impropriamente per soffocare il legittimo dibattito politico e che il loro uso è aumentato dopo le proteste di piazza anti-governative guidate dai giovani nel 2020 e nel 2021. Secondo l'associazione degli avvocati thailandesi per i diritti umani, che si occupa di molti casi, Thaksin è il nome più importante tra le oltre 270 persone accusate in base a queste leggi dopo le proteste.

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