Terrorismo, velo vietato in ospedale e uffici regionali
La giunta regionale lombarda ha approvato una modifica al regolamento che vieta l’ingresso nelle strutture regionali, compresi gli ospedali, di persone a volto coperto. Il provvedimento, anche se nel testo non c’è un diretto riferimento, riguarda anche donne islamiche che indossano burqa o niqab.
Ad annunciare la misura è stato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni: «Non si tratta di una nuova legge, è un regolamento che rende esplicito il riferimento a una legge nazionale». In pratica «chi controlla gli ingressi sa che non devono entrare persone a volto coperto».
A Brescia le donne che portano il velo integrale sono due: una somala e una bengalese.
«Abbiamo reso esplicito nei regolamenti regionali il divieto di girare travisati previsto dalla legge nazionale. C'entra la sicurezza, non la religione». Lo scrive su Facebook il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, che cita parole del magistrato Carlo Nordio sui rischi legati a chi porta il velo in materia di terrorismo.
«Come era prevedibile - aggiunge Maroni - la nostra decisione ha suscitato le solite reazioni ipocrite dalla solita sinistra ipocrita: la buttano in politica, come sempre, perchè non hanno argomenti. Io vado avanti per la mia strada, quella giusta: tutelare la sicurezza dei cittadini lombardi. Chi viene qui da noi deve rispettare le nostre leggi, altrimenti può tornare da dove è venuto».
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