Italia e Estero

Terrorismo: un arrestato voleva aprire moschea a Monfalcone

Il Ros dei Carabinieri sta dando esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Bologna su richiesta della Procura bolognese , Dipartimento antiterrorismo che ha diretto, con il coordinamento della Procura nazionale antimafia e antiterrorismo, un'indagine nei riguardi di cinque giovani di origine straniera residenti a Bologna, Milano, Udine e Perugia ritenuti, a vario titolo, responsabili di avere costituito ovvero fatto parte di un'associazione terroristica dedita alla promozione, al consolidamento e al rafforzamento delle formazioni terroristiche "Al Qaeda" e "Stato Islamico". 24 dicembre 2024. ANSA/Comando Provinciale Carabinieri Bologna + UFFICIO STAMPA, PRESS OFFICE, HANDOUT PHOTO, NO SALES, EDITORIAL USE ONLY + NPK
Il Ros dei Carabinieri sta dando esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Bologna su richiesta della Procura bolognese , Dipartimento antiterrorismo che ha diretto, con il coordinamento della Procura nazionale antimafia e antiterrorismo, un'indagine nei riguardi di cinque giovani di origine straniera residenti a Bologna, Milano, Udine e Perugia ritenuti, a vario titolo, responsabili di avere costituito ovvero fatto parte di un'associazione terroristica dedita alla promozione, al consolidamento e al rafforzamento delle formazioni terroristiche "Al Qaeda" e "Stato Islamico". 24 dicembre 2024. ANSA/Comando Provinciale Carabinieri Bologna + UFFICIO STAMPA, PRESS OFFICE, HANDOUT PHOTO, NO SALES, EDITORIAL USE ONLY + NPK
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BOLOGNA, 25 DIC - Faceva proselitismo non solo online e sui social ma anche nei locali che gestiva a Monfalcone, dove viveva, e sempre nella città in provincia di Gorizia voleva aprire una moschea, il 27enne di origine turca arrestato ieri nel blitz dei carabinieri del Ros, dopo una complessa indagine della Procura di Bologna coordinata dalla Procura nazionale antimafia e antiterrorismo, con l'accusa di far parte a vario titolo di un'associazione terroristica dedita alla propaganda pro "Al Qaeda" e "Stato Islamico", guidata da una ragazza pachistana residente a Bologna. Il 27enne, il "Bro turco" (abbreviazione inglese di 'fratello' turco, ndr) come lo definivano altre due dei cinque indagati, la 22enne leader e la 18enne di Spoleto, nelle loro conversazioni, a Monfalcone risulta coinvolto nella gestione di due locali di kebab da asporto insieme al fratello. L'attività di proselitismo - emerge dagli atti - non era solo online ma veniva svolta anche nei locali, ad esempio verso i dipendenti, dove si lasciava andare a innumerevoli commenti e critiche da cui traspariva un sentimento fortemente anti-occidentale. Intonava canti jihadisti pure davanti a minori. Il "bro turco" tra l'altro era oggetto di indagini anche a Udine per il suo percorso di radicalizzazione e per i rapporti con un altro indagato per reati simili. Con questi aveva addirittura pensato di aprire una moschea a Monfalcone, in sfregio all'ordinanza di chiusura di due luoghi di culto. In Turchia invece era stato condannato per finanziamento terroristico.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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