Terrorismo: annullata l'ordinanza di scarcerazione per Elezi
Arrestato su ordine della Procura, che lo considerava un reclutatore per l’Isis, scarcerato dal Riesame con un’ordinanza che la Cassazione ha ora annullato.
Giustizia poco allineata sulla posizione di Elvis Elezi, cittadino albanese di nascita, residente nel Torinese, finito in carcere lo scorso 25 marzo. Era accusato di reclutare terroristi.
Per la Digos di Brescia, che aveva condotto le indagini, lui e lo zio Alban Elezi avevano permesso ad Anas El Abboubi, cittadino marocchino residente a Vobarno, di andare in Siria a combattere.
Ma proprio come successo due anni prima con El Abboubi, che oggi si trova ancora in territorio di guerra, anche zio e nipote Elezi sono rimasti pochissimo in cella: giusto un mese, il tempo di essere rimessi in libertà dal Tribunale del Riesame, che aveva sottolineato come non ci fossero elementi sufficienti a stabilire che i due avessero rapporti con l’Isis.
Una doccia fredda per gli inquirenti. Una decisione contro la quale si era opposto il sostituto procuratore Leonardo Lesti, che ha presentato ricorso in Cassazione. E in queste ore, da Roma, è arrivato il nuovo ribaltone: per ora solo sulla posizione di Elvis Elezi, mentre nelle prossime settimane sarà analizzato il ricorso dello zio Alban, prima liberato e poi espulso dall’Italia perché ritenuto soggetto pericoloso.
La Cassazione ha annullato l’ordinanza di scarcerazione del Riesame di Brescia, al quale ha rimandato gli atti per una nuova valutazione sul caso. Elvis Elezi, studente di scuola superiore nel torinese, per ora resta in libertà, ma una nuova decisione è attesa a breve.
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