Italia e Estero

Terremoto vicino a Roma, epicentro a pochi km dalla Capitale

Una scossa di terremoto di magnitudo 3.6 è stata registrata dall'Ingv alle 22.43 di ieri con epicentro a 3 chilometri dal comune di Colonna
L’epicentro del terremoto di magnitudo ML 3.7 è rappresentato con una stella - Foto tratta da ingvterremoti
L’epicentro del terremoto di magnitudo ML 3.7 è rappresentato con una stella - Foto tratta da ingvterremoti
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Una scossa di terremoto di magnitudo 3.6 è stata registrata dall'Ingv alle 22.43 di ieri con epicentro a 3 chilometri dal comune di Colonna (Roma), ad una profondità di 9 chilometri. Tra i Comuni vicini all'epicentro, anche San Cesareo, Gallicano nel Lazio, Zagarolo e Monte Compatri. Il sisma è stato avvertito chiaramente anche a Roma. Tante le segnalazioni dei cittadini, ma non si registrano danni.
«Stiamo facendo delle verifiche - ha detto il sindaco di Colonna Fausto Giuliani - perché qualche edificio in centro risulta lesionato. Per ora non abbiamo segnalazioni di feriti. C'è stata tanta paura in paese, stanno tutti in strada».

Gente in strada e chiamate al 112 anche a Roma, dove la scossa è stata avvertita in maniera netta nella zona est della Capitale. Principalmente si è trattato di richieste di informazioni. L'Atac ha sospeso per un breve periodo la circolazione della Metro C per svolgere delle verifiche.
Squadre della Protezione civile regionale del Lazio e dei Comuni, in collegamento con la sala operativa regionale, hanno iniziato dei monitoraggi nei centri storici delle città dei Castelli romani.

L'area dei Colli Albani in cui è stato registrato il terremoto è a pericolosità sismica medio-alta. «Famosa per i vulcani, questa zona ha una sua attività sismica frequente e storicamente non sono mai avvenuti terremoti con magnitudo elevatissime», ha spiegato il sismologo Carlo Meletti, dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Il sisma più forte storicamente documentato risale al 1806, con una magnitudo stimata in 5.6, con danni abbastanza estesi sulle località più vicine, come Rocca di Papa e Zagarolo.

«Un parametro importante - ha detto ancora Meletti - è la profondità, pari a 9 chilometri: se il terremoto fosse stato ancora più superficiale avrebbero potuto verificarsi danni, per quanto lievi». Il fatto che sia stato un terremoto abbastanza superficiale, inoltre, «giustifica il fatto che sia stato avvertito molto forte a Roma. La città - ha spiegato Meletti - ha una sua risposta sismica locale dovuta alla conformazione del sottosuolo, con vuoti e rocce sedimentarie, ossia non consolidate, che possono dare un effetto di amplificazione, esaltando l'onda sismica».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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