Italia e Estero

Terremoto: 3mila gli sfollati, 154 scosse da ieri

Con la luce del giorno, nei Comuni del centro Italia colpiti ieri da un secondo, violento terremoto, comincia la conta dei danni
  • Le immagini dei danni del terremoto del 26 ottobre
    Le immagini dei danni del terremoto del 26 ottobre
  • Le immagini dei danni del terremoto del 26 ottobre
    Le immagini dei danni del terremoto del 26 ottobre
  • Le immagini dei danni del terremoto del 26 ottobre
    Le immagini dei danni del terremoto del 26 ottobre
  • Le immagini dei danni del terremoto del 26 ottobre
    Le immagini dei danni del terremoto del 26 ottobre
  • Le immagini dei danni del terremoto del 26 ottobre
    Le immagini dei danni del terremoto del 26 ottobre
  • Le immagini dei danni del terremoto del 26 ottobre
    Le immagini dei danni del terremoto del 26 ottobre
AA

Con la luce del giorno, nei Comuni del centro Italia colpiti ieri da un secondo, violento terremoto, comincia la conta dei danni e l'organizzazione dell'assistenza agli sfollati.

La pioggia caduta incessante durante la notte sta lasciando il posto a un freddo vento di tramontana che rende più urgente la predisposizione di un riparo per le migliaia di persone che hanno lasciato le proprie case dopo la prima scossa di ieri sera. In molti hanno passato la notte in auto.

«Abbiamo qualcosa come due o tremila sfollati, e temo molte più abitazioni inagibili di quelle censite dopo il sisma del 24 agosto». Lo dice il dirigente della Protezione civile marchigiana Cesare Spuri. «Fra il gran numero di persone che la notte scorsa ha dormito fuori casa penso ci siano più famiglie con la casa inagibile che sfollati per paura». «Dobbiamo capire quali sono le soluzioni alternative per ospitarle, e non credo di possa far ricorso alle tendopoli con l'arrivo dell'inverno».

Con l’ultima scossa di magnitudo 2.4, rilevata dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, in provincia di Perugia salgono a 154 le scosse registrate nelle ultime 14 ore nelle aree tra le Marche e l’Umbria. La prima è stata delle 19,10 di ieri con magnitudo di 5.4.

È un quadro di devastazione che si aggrava di ora in ora quello del sisma che ha colpito le zone interne della provincia di Macerata. «Ci sono molti centri storici con vaste aree di inagibilità» spiega
il capo della Protezione civile regionale Spuri, che si appresta a fare il punto con Curcio, Errani e il presidente Ceriscioli. Non soltanto a Camerino, Visso, Ussita e Castelsantangelo sul Nera, ma anche «a Cessapalombo, Muccia, Caldarola». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato