Italia e Estero

Tassa sull'aria condizionata. Per le famiglie spesa di 200 euro

Arriva la tassa sull’aria condizionata, prevista da una direttiva europea sulle emissioni di anidride carbonica
Il condizionatore può contribuire a ridurre la concentrazione di Sars-CoV-2
Il condizionatore può contribuire a ridurre la concentrazione di Sars-CoV-2
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Arriva la tassa sull’aria condizionata, prevista da una direttiva europea sulle emissioni di anidride carbonica. Lo annunciano Federconsumatori e Adusbef che stimano l’aggravio in circa 200 euro a famiglia.

«Sono arrivati a tassare anche l’aria», affermano in una nota le associazioni dei consumatori. La direttiva infatti obbliga i proprietari a possedere un libretto di impianto, oltre a introdurre controlli dei condizionatori ogni quattro anni. Sono previste delle multe salate per chi non è in regola: dai 500 ai 3 mila euro.

Per il rilascio del libretto e del primo bollino per i condizionatori Federconsumatori e Adusbef stima una spesa di 180 - 220 euro, che salgono a circa 300 se i condizionatori in casa sono più di uno.

A questi costi si aggiungono le ricadute indirette perché il prelievo sui condizionatori negli esercizi commerciali, nei ristoranti, negli studi di professionisti rischia di ripercuotersi sulle tasche dei cittadini.

Le due associazioni si dicono «pronte, in sede europea ed anche in ambito nazionale, a mettere in campo tutti gli strumenti per la cancellazione di tale obolo».

Conviene comunque verificare sul manuale di uso o attraverso l’installatore, con marca e modello del climatizzatore, la potenza dell’impianto: se è inferiore ai 12kW non si dovrà fare niente di particolare. In questo caso il libretto non serve. L'obbligo di possedere il libretto per il condizionatore è in vigore dal 2014, data in cui è stata introdotta la norma che equipara gli impianti di climatizzazione a quelli di riscaldamento.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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