Italia e Estero

Tajani, contro Unifil pare siano due missili di Hezbollah

epa11733172 Italian Minister of Foreign Affairs and International Cooperation Antonio Tajani delivers a speech during the French-German-Italian business forum in Paris, France, 21 November 2024. The 6th edition of the France-Germany-Italy Trilateral Economic Forum is held in Paris on 21 and 22 November 2024. EPA/MOHAMMED BADRA
epa11733172 Italian Minister of Foreign Affairs and International Cooperation Antonio Tajani delivers a speech during the French-German-Italian business forum in Paris, France, 21 November 2024. The 6th edition of the France-Germany-Italy Trilateral Economic Forum is held in Paris on 21 and 22 November 2024. EPA/MOHAMMED BADRA
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ROMA, 22 NOV - Quelli che hanno colpito la base Unifil "dovrebbero essere due missili, da quello che si vede, lanciati da Hezbollah. Ancora una volta è inaccettabile quello che sta accadendo e così come abbiamo detto a Israele di prestare la massima attenzione", così "diciamo con altrettanta fermezza a Hezbollah che i militari italiani non si possono toccare. Se pensano di continuare a fare danni alle basi italiane hanno sbagliato". Così Antonio Tajani a Torino. "Pare che nessuno abbia ferite gravi, si tratta solo di escoriazioni e un luogotenente pare abbia ferite leggere. Nessuno di loro è in pericolo" ma "è intollerabile quanto accaduto". "Deve essere molto chiaro che questa organizzazione" di Hezbollah "non può pensare di giocare con le armi, se non le sanno usare decidano di fare altro. Lo dico con grande determinazione e fermezza, i militare italiani non si toccano", ha ribadito il vicepremier. "La situazione non è facile" ma i militari italiani "sono nei bunker e non ci sono feriti gravi, assolutamente, ma questo non significa che non si debba prestare la massima attenzione, anche se ci sono combattimenti in corso, nei confronti di forze che hanno garantito la separazione tra Israele e Hezbollah, sono forze di pace e non di guerra e proprio per questo motivo nessuno deve toccarle. Noi continueremo a lavorare perché possano svolgere sempre di più un ruolo di portatrici di pace. Noi siamo fieri e vicini a tutti i nostri militari che sono impegnati in Libano, sono la parte migliore del nostro Paese e sono vicino a tutti coloro che indossano l'uniforme e sono impiegati in missione all'estero".

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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