Italia e Estero

Svuotati i conti di alcuni fedeli, ex parroco sotto processo

Il prete picchiato all'interno della basilica Santa Sabina da un extracomunitario che rubava le elemosine, 12 giugno 2013 a Roma. Il ladro e' entrato nella Basilica di Santa Sabina all'Aventino, ha divelto lo sportello della cassetta delle offerte dell'inginocchiatoio ed ha rubato tutto il denaro ma il custode della Chiesa, un frate domenicano, lo ha scoperto. Il ladro a quel punto ha affrontato il frate e lo ha colpito prima con una testata e poi picchiato selvaggiamente ed infine e' scappato con il bottino. L'episodio e' avvenuto ieri pomeriggio e stamani i carabinieri della stazione Roma Aventino hanno sottoposto a fermo un 22/enne bulgaro per rapina. ANSA/MASSIMO PERCOSSI
Il prete picchiato all'interno della basilica Santa Sabina da un extracomunitario che rubava le elemosine, 12 giugno 2013 a Roma. Il ladro e' entrato nella Basilica di Santa Sabina all'Aventino, ha divelto lo sportello della cassetta delle offerte dell'inginocchiatoio ed ha rubato tutto il denaro ma il custode della Chiesa, un frate domenicano, lo ha scoperto. Il ladro a quel punto ha affrontato il frate e lo ha colpito prima con una testata e poi picchiato selvaggiamente ed infine e' scappato con il bottino. L'episodio e' avvenuto ieri pomeriggio e stamani i carabinieri della stazione Roma Aventino hanno sottoposto a fermo un 22/enne bulgaro per rapina. ANSA/MASSIMO PERCOSSI
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TORINO, 22 GEN - Don Paolo Bianciotto, 81 anni, ex parroco a Pinerolo (Torino), è a processo per circonvenzione d'incapace, perché avrebbe approfittato della fiducia di alcuni fedeli con problemi psichiatrici o deficit cognitivi, nello specifico una vedova e il figlio, così come un'altra parrocchiana, per svuotare i loro conti. L'indagine, come riportano Repubblica e Corriere della sera, era partita da movimenti sospetti sul conto del sacerdote e su altri conti a lui riconducibili, in cui sarebbe confluito anche del denaro della parrocchia e dell'associazione Nuova scuola Mauriziana. Fatto procedibile però solo con querela di parte, in questo caso del vescovo di Pinerolo, Derio Olivero, che non l'ha fatta. Il denaro, secondo le risultanze delle indagini, sarebbe andato in parte in alcuni investimenti e, una decina d'anni fa, anche alla perpetua, non indagata, con doni come due case, un'auto, due bar e altro. In passato don Bianciotto, ex vicario dell'allora vescovo di Pinerolo, Piergiorgio Debernardi, era stato sospettato di avere falsificato la firma del superiore per poter ottenere uno scoperto bancario di 150.000 euro, su cui era stata aperta un'inchiesta dopo la querela del vescovo, poi ritirata.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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