Sudan: capo esercito contro l'Unione africana, morti sono 7.500
WAD MADANI, 09 SET - Il capo dell'esercito sudanese, il generale Abdel Fattah al-Burhane, si è scagliato oggi contro l'Unione africana, affermando che potrebbe fare a meno del suo aiuto nel conflitto che, secondo un nuovo rapporto della Ong Armed Conflict Location & Event Data Project (Acled), ha causato quasi 7.500 morti in cinque mesi. Dal 15 aprile è in corso una guerra tra l'esercito e le Forze di Sostengo Rapido (Rsf) del generale Mohamed Hamdane Daglo, mentre molteplici tentativi di mediazione a livello internazionale sono falliti. Le ostilità hanno investito soprattutto la capitale Khartoum e la vasta regione del Darfur a ovest. Molte aree del paese sono completamente tagliate fuori dal mondo ed entrambi i campi si rifiutano di comunicare le proprie perdite.
Le relazioni tra l'esercito e l'Unione africana (Ua) sono diventate tese dopo un incontro la settimana scorsa tra il presidente della sua Commissione, Moussa Faki Mahamat, e il consigliere politico della Rsf, Youssef Ezzat. Lunedì il ministero degli Esteri sudanese ha definito l'incontro un "precedente pericoloso". L'organizzazione panafricana "non dovrebbe dare spazio a movimenti ribelli o milizie terroristiche", ha aggiunto sulla sua pagina Facebook, riferendosi evidentemente alla forze paramilitari, che il generale Burhane ha sciolto questa settimana. E oggi il generale Burhane ha affermato che "non avrà bisogno dell'aiuto" dell'Unione Africana se l'organizzazione panafricana non cambierà il suo approccio, secondo un comunicato stampa pubblicato sulla pagina Facebook dell'esercito.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato