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Stromboli, esplosione sul vulcano: muore un turista

La paura è tornata a Stromboli a quasi 17 anni dall'onda anomala del 30 dicembre del 2002 che travolse l'isola
Violenta esplosione da un cratere dello Stromboli - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Violenta esplosione da un cratere dello Stromboli - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Una persona sarebbe morta nell'esplosione avvenuta questo pomeriggio sullo Stromboli. Lo ha detto all'Ansa il sindaco di Lipari Marco Giorgianni, secondo il quale si tratterebbe di un turista che stava facendo una escursione nella zona sommitale del vulcano.

La paura è tornata a Stromboli a quasi 17 anni dall'onda anomala del 30 dicembre del 2002 che travolse l'isola. Una sorta di piccolo «tsunami». Questa volta a creare tensioni e fughe tra abitanti e turisti è stato il fuoco, gli incendi causati dalla violenta esplosione stromboliana, che prende il nome dall'isola, con i lapilli che invece di ricadere nella parte sommitale del vulcano sono precipitati, a causa dalla forte deflagrazione, anche a grande distanza dal cratere e a valle.

Stessa paura, stessa causa scatenante, lo Stromboli, ma scenario diverso del 30 dicembre del 2002, quando un pezzo consistente del costone della Sciara del fuoco precipitò in mare creando un'onda anomala alta 20 metri che travolse tutta la costa danneggiando case, barche, negozi, vegetazione. La Protezione civile fece una stima che il volume complessivo di lava staccatosi dallo Stromboli aveva un'estensione complessiva di due milioni di metri cubi, l'equivalente di un palazzo di 30 piani.

Furono sei le persone rimaste ferite, allora, soccorse e ricoverate in ospedale, alcune con delle fratture definite non gravi, mentre oggi non si hanno segnalazioni di persone coinvolte. L'onda anomala mise in moto la macchina dei soccorsi, ma anche della prevenzione civile. Lo Stromboli fu messo sotto osservazione costante con un modernissimo sistema di allarme, con boe e sirene, in caso di nuove onde anomale, e la creazione di aree di raccolta delle persone presenti nell'isola nelle zone più alte. Ma questa volta il pericolo non è arrivato dall'acqua, ma dal fuoco.

 

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