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Strage di Latina: ritrovate 5 lettere e l'assegno per i funerali

Nella casa trovate 5 lettere che Capasso aveva scritto ai genitori e ai fratelli e un assegno da 10mila euro destinat ai funerali delle bimbe
Un familiare viene portato via dagli inquirenti al termine della trattativa tra le forze dell'ordine e il carabiniere Luigi Capasso che dopo aver sparato alla moglie si era barricato in casa con le due figlie, 28 febbraio 2018 a Cisterna di Latina. L'uomo ha poi ucciso le figlie prima di togliersi la vita - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Un familiare viene portato via dagli inquirenti al termine della trattativa tra le forze dell'ordine e il carabiniere Luigi Capasso che dopo aver sparato alla moglie si era barricato in casa con le due figlie, 28 febbraio 2018 a Cisterna di Latina. L'uomo ha poi ucciso le figlie prima di togliersi la vita - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Una strage premeditata: è quanto ipotizzato fin da subito dagli inquirenti al termine del primo sopralluogo nella casa di Cisterna di Latina dopo che l'appuntato dei carabinieri, Luigi Capasso, aveva sparato alla moglie, ucciso le due figlie e si era tolto la vita.

Nell'abitazione sono state trovate cinque lettere che Capasso aveva scritto ai genitori e ai fratelli e un assegno da 10mila euro, somma destinata ai funerali per se stesso, la moglie e le bimbe.
Non si tratterebbe, dunque, di un raptus o di un moto di rabbia improvviso. Secondo la ricostruzione de Il Messaggero, Capasso avrebbe premeditato da tempo di sterminare la sua famiglia, pianificando tutto nei minimi dettagli.

L'idea della strage potrebbe essergli venuta il 7 settembre: quel giorno la moglie Antonietta Gargiulo, dopo essere stata aggredita prima davanti ai colleghi e poi a casa in presenza delle figlie, aveva trovato la forza e il coraggio di presentare un esposto contro il carabiniere presso la questura di Latina. Da allora Capasso ha maturato un sentimento di vendetta, sfociato nella strage.
I carabinieri che hanno fatto irruzione nell'appartamento hanno rinvenuto una grossa busta di carta con all'interno altre 5 buste più piccole sigillate.

Capasso le aveva portate con sé mercoledì mattina e, probabilmente, le aveva scritte nel suo alloggio presso la caserma di Velletri. Le missive erano indirizzate ai genitori e ai fratelli, ai quali l'omicida voleva spiegare il folle gesto. Nelle lettere destinate ai fratelli, il carabiniere ha fornito tutte le indicazioni in merito alla gestione delle questioni che sarebbero rimaste in sospeso dopo la sua morte.

La scoperta più sconvolgente, però, è l'assegno da 10mila euro che Capasso ha destinato al pagamento dei funerali per se stesso, la moglie e le figlie. L'uomo ha poi disposto che venga venduta la casa di Cisterna nella quale aveva vissuto con la famiglia e come dovrebbe essere ripartito il denaro ricavato. Infine ha anche incaricato il fratello di disdire i contratti per la fornitura di energia elettrica e gas. Il materiale è stato posto sotto sequestro dai carabinieri ed è a disposizione dell'autorità giudiziaria.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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