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Strage Bologna: 'Accertare i fatti appartiene alla comunità'

L'orologio della stazione di Bologna fremo alle 10.25 ora della starge alla stazione del 2 agosto 1980.Nessun museo o monumento: a Bologna la memoria del 2 agosto vive in luoghi quotidiani e di passaggio. Così ha sempre voluto ricordare la bomba e gli 85 morti l'associazione dei parenti delle vittime, rifiutando in passato progetti importanti ( scegliendo di non separare la memoria dalla città.GIORGIO BENVENUTI
L'orologio della stazione di Bologna fremo alle 10.25 ora della starge alla stazione del 2 agosto 1980.Nessun museo o monumento: a Bologna la memoria del 2 agosto vive in luoghi quotidiani e di passaggio. Così ha sempre voluto ricordare la bomba e gli 85 morti l'associazione dei parenti delle vittime, rifiutando in passato progetti importanti ( scegliendo di non separare la memoria dalla città.GIORGIO BENVENUTI
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BOLOGNA, 14 APR - Il giudizio sull'ex Nar Gilberto Cavallini "si è celebrato a distanza di più di 40 anni dal tragico fatto delittuoso che ha scosso, nel profondo, la coscienza collettiva del nostro Paese. Verrebbe dunque da pensare che sia un mero esercizio storicistico, più che giuridico, con sostanziale inutilità di un processo penale. Invece così non è, se - ed in quanto - la ricostruzione dei fatti non si limiti ad essere un 'affresco storico', ma sia un atto capace di cogliere, al di là di ogni ragionevole dubbio, aspetto di verità sulla contestazione di concorso nel reato". E' quanto scrivono i giudici della Prima sezione penale della Corte di Cassazione, nelle motivazioni della sentenza che lo scorso gennaio ha reso definitiva la condanna all'ergastolo per Cavallini per la strage di Bologna del 2 agosto 1980, in concorso con gli altri ex Nar, Giusva Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini. L'ex Avanguardia Nazionale Paolo Bellini è, invece, in attesa del terzo grado di giudizio dopo l'ergastolo confermato dalla Corte d'Assise d'Appello di Bologna. "La verità processuale, in rapporto alla commissione di reati di enorme gravità e che non tollerano prescrizione, è uno dei compiti essenziali di uno Stato di Diritto ed è quello che la Magistratura è tenuta ad offrire al popolo italiano, nel cui nome amministra giustizia. Esiste un diritto all'accertamento dei fatti, in casi di crimini di particolare gravità, che non si ricollega alle sole vittime, ma che appartiene all'intera collettività", sottolineano i giudici di Cassazione.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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