Italia e Estero

Storie di reliquie e salme rubate

Don Bosco, San Francesco, Sant'Antonio. Ma anche Mike Bongiorno e Enrico Cuccia: l'elenco di furti di reliquie e salme è lungo
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Dalle reliquie dei santi alle salme di persone famose: neanche i morti sono al riparo dai furti e l'esercito dei ladri in questo settore è numeroso. Tra le motivazioni spicca quella economica, con la richiesta di riscatti, ma nel caso di reliquie sacre le ragioni dei furti possono risalire anche ad atti sacrileghi. 

Da Sant'Antonio a don Bosco, da San Francesco a Papa Wojtyla: la schiera delle reliquie trafugate è lunghissima. Ma su un versante più laico da ricordare sono anche i furti delle salme di Mike Bongiorno e di Enrico Cuccia. 

Il furto delle reliquie di Karol Wojtyla avvenuto a Tignale non è l'unico per il Papa Santo: è dell'inizio del 2014, infatti, il furto di un'altra ampolla con il sangue di Giovanni Paolo II. Storia finita bene perché i tre giovani che avevano sottratto la reliquia si resero conto che non aveva valore economico e la abbandonarono in campagna. Le indagini delle forze dell'ordine portarono all'individuazione dei ladri e al ritrovamento del reliquiario. 

Anche San Giovanni Bosco, del quale il 3 giugno scorso si è avuto il furto della teca con il cervello, era stato già preso di mira nel dicembre 2011, quando fu rubata nella Chiesa di Santa Maria degli Angeli ad Alassio, in provincia di Savona, la teca con un ossicino della mano. Il furto di quest'anno si è risolto con il ritrovamento del reliquario un paio di settimane dopo

Risale al 1991 invece il furto della reliquia di un altro santo molto popolare in Italia, Antonio da Padova. Al suo ritrovamento si registrò anche la telefonata dell'allora Presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, al ministro degli Interni Vincenzo Scotti, per congratularsi del buon esito della vicenda.

Ma i furti di reliquie dei santi più amati dalla gente sono numerosi, dal frammento dell'osso del cranio di San Valentino a Terni, nel 2003, al pezzetto di saio di San Francesco d'Assisi nel convento di Cortona (Arezzo) nel 1999, dal dente di San Francesco di Paola, Cosenza, nel 1983, alle spoglie di Santa Lucia rubate a Venezia nel 1981. 

Quasi tutti gli episodi sono finiti bene con il successo delle indagini, così come si sono conclusi positivamente, con il ritrovamento e la restituzione alle famiglie, i casi che hanno interessato il furto delle salme del noto presentatore tv Mike Bongiorno, nel 2011, e quella del patron di Mediobanca Enrico Cuccia, dieci anni prima. Non è mai stata ritrovata invece la salma di uno dei vecchi capitani dell'industria italiana, Serafino Ferruzzi, suocero dell'ex presidente della Montedison Raul Gardini. La salma del fondatore dell'omonimo gruppo Ferruzzi, morto l'11 dicembre 1979 cadendo con il suo aereo, venne trafugata il 31 ottobre 1987 dalla tomba di famiglia a Ravenna. Con una lettera i rapitori chiesero 10 miliardi di lire, ma i Ferruzzi rifiutarono di «sottostare ad un ricatto così odioso» e anche una seconda richiesta del gennaio 1998 venne rifiutata.  

 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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